Religione, nel 2012 uccisi 105mila cristiani. “Tra di essi anche martiri consapevoli” – Repubblica.it

Il sociologo delle religioni Massimo Introvigne a Radio Vaticana: “Aree a rischio i Paesi con forte presenza del fondamentalismo islamico, regimi totalitari comunisti e Paesi dove l’identità nazionale si identifica con una religione ed essere cristiani equivale a tradimento”. Intolleranza anche ad Occidente, spiega lo studioso, ad esempio le reazioni al discorso del Papa contro “l’ideologia del gender”

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa invoca la tolleranza e la collaborazione tra le genti di diverse fedi per la costruzione di un mondo migliore, improntato al rispetto dell’individuo. E dal mondo, per tutta risposta, giunge la notizia dei sei cristiani uccisi durante la messa di Natale in Nigeria, proprio uno dei Paesi che Benedetto XVI aveva citato durante la benedizione “Urbi et Orbi” tra le aree dove più a rischio è l’esistenza della comunità cristiana. Lunga è la strada da percorrere per vedere realizzato il disegno del Pontefice. Perché nell’anno che sta per chiudersi, quei sei martiri, crivellati in una chiesa nel nord della Nigeria, vanno ad aggiornare un bilancio di sangue impressionante: nel 2012 sono 105 mila i cristiani uccisi nel mondo.

Un bollettino che merita di essere spiegato, per andare oltre il freddo dei numeri. Se ne fa carico, ai microfoni di Radio Vaticana, il coordinatore dell’Osservatorio della libertà religiosa in Italia, professor Massimo Introvigne, sulla base dei dati diffusi dal Centro “David Barret”, negli Stati Uniti. Che, a proposito dell’esecuzione di Natale in Africa, ricorda: “In Nigeria c’è stata anche una strage di bambini che andavano al catechismo: in molti Paesi andare a messa o anche al catechismo è diventato di per se stesso pericoloso”.

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