RISPOSTA DEL MINISTERO ALLA PETIZIONE PER UNA LEGGE QUADRO SU RIFORMA ASSISTENZA PSICHIATRICA

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MINISTERO DELLA SALUTE CLICCARE QUI

Nota sulla malattia mentale : disagio molto negativo nel Bilancio 2012.

La risposta del Ministro Balduzzi non apporta alcuna novità sulla riorganizzazione della salute mentale.

La nota del Ministro della Salute, DG 0000852-P-10-o1-2013, in risposta alla mia richiesta di formulare un Disegno di Legge, prima della fine della 16° Legislatura d’iniziativa del Ministero inerente la riforma delle leggi 180 e 833 del 1978 sul disagio psichico sulle argomentazioni condensate in una mia Petizione giacente nelle competenti Commissioni Parlamentari, non ha chiarito né apportato alcuna chiarificazione per la risoluzione od eventuale inizio di risoluzione di questo disagio sociale .
Debbo dire con tutta franchezza e per un valore etico, che la nota ministeriale è solo un riassunto di quanto dispone la Unione Europea il 3,4% del budget totale dedicato alla Sanità è utilizzato per la cura dei disturbi mentali, mentre in Tanzania è del 7%, il 10% in Australia e circa il 12% in Inghilterra.
Da questi sommari dati statistici si rileva un grande squilibrio tra necessità urgenti e risposte che devono far riflettere la sanità italiana e la res pubblica, molto “aride”e molto “disinteressate”, alle necessità di risorse insufficienti per nuovi e migliori servizi dopo il fallimento del modello manicomiale !
Sono passati 14 anni da quel 16/18 dicembre 1999 dalla “1° Conferenza Nazionale sull’handicap” che si è svolta a Roma con l’emissione del “Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap 2000-2003” ( Testo approvato dal Consiglio dei Ministri – Governo Prodi ) .
Sono passati nove anni da quel celebre 5 dicembre 2004 con il quale è stato dato il via alla “1° Giornata Nazionale per la salute mentale” con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 giugno 2004 (G.U. n.174 del 27 luglio 2004), e come dice la Direttiva “considerato che le Associazioni del volontariato più rappresentative a livello nazionale hanno fatto pervenire formale richiesta per l’indizione” ( Governo Berlusconi ) .
Sono passati 8 anni dalla “Giornata sulla depressione” avvenuta il 17 marzo 2005 nella Sala Verde di Palazzo Chigi dove ho esposto al Governo Berlusconi in 9 punti ( grazie al dottor Gianni Letta che ha aderito alla mia iniziativa), quanto di urgente vigeva ed è tutt’ora necessaria al mondo cattolico e non cattolico della sofferenza.
Sono passati 8 anni dall’approvazione del Testo Unificato Burani-Procaccini sulla riforma della tematica della malattia mentale, ma quel Testo ed ogni discussione sono spariti misteriosamente dall’Agenda Parlamentare dal 2005 .
Dunque in queste situazioni nessun Governo, nessuna Amministrazione Pubblica, nessun organismo di volontariato si sono impegnati a promuovere, attraverso idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la creazione e la diffusione di una cultura di accettazione della situazione in cui ”vivono” i soggetti con patologie psichiatriche. Solo parole!

Dopo di ché, per tutte le “ipotesi”, il nulla!

Non vogliamo certamente criticare quelle “ipotesi” sia del Governo Prodi, del Governo Berlusconi e del Governo Monti, (non siamo legittimati per una sana vocazione politica), tuttavia quelle proposte di mutare la malattia mentale con “Conferenze” “Giornate” o “Campagne pubblicitarie”o peggio con quanto comunica con questa nota sopra menzionata dal Ministro della Salute o “suggerite” da quanti dicono di difendere questi “malati”, non è stato e non è tutt’ora il modo per vincere pregiudizi, combattere lo stigma sociale, l’esclusione, la discriminazione e via dicendo e risolvere il “problema” anelato dall’opinione pubblica. Per superare tutto ciò contro la follia, bisogna rispondere alle necessità dei “malati” e di quanti sono materialmente loro vicini.
Le aride statistiche ci propongono che a livello mondiale i disturbi neuropsichiatrici sono causa di morte per un milione e passa di persone, senza contare quell’altissima percentuale di vittime di traumi psicologici per un “numero impressionante di morti” di persone che convivono con guerre, terrorismo, torture ed altre forme di violenze causate da ”traumi psichici talora difficilmente recuperabili”, come ha denunciato con coraggio il Santo Padre Benedetto XVI° nel “Messaggio della XIV° Giornata Mondiale del Malato” che si è celebrato nel lontano 11 febbraio 2007 a Seul e come ogni volta ricorda.
Il Santo Padre Benedetto XVI° ha lanciato al popolo dei social network lo scorso 16 gennaio 2013 un nuovo tweet sintetizzando uno dei passi dell’Udienza Generale “ se amiamo il n/s prossimo, scopriremo il volto di Cristo nel povero, nel debole, nel malato e nel sofferto”. L’account twitter del Santo Padre ha superato nelle 8 lingue i 2 milioni e mezzo di followeers.
Lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con risorse umane adeguate, questo in sintesi l’invito del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moom per la recente “Giornata Mondiale della salute mentale” dedicata quest’anno al rapporto tra benessere psichico e malattie croniche.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono 450 milioni di persone che soffrono disordini mentali e nella metà dei casi iniziano prima dei 14 anni. Schizofrenia e depressione sono le patologie più diffuse dall’ONU. Quindi di fatto disturbi emotivi in giovane età sarebbe un fattore di rischio per contrarli in età adulta.

Ecco l’importanza della prevenzione che ho auspicato nelle n/s Petizioni giacenti in Parlamento !

A livello Censis il 20% della popolazione italiana accusa disturbi psichici, il 4% di disturbi mentali, il 16% di varie forme di disagio mentale, il 30% assume psicofarmaci ed il 15 % delle famiglie sono colpite nei loro familiari da disturbi neuropsichiatrici, mentre per l’ISTAT il 15 % uomini e il 25% donne sono colpiti da disturbi psichici.
Molto spesso le strutture pubbliche sono insufficienti e le persone sono colpite da doppia diagnosi di malattia mentale e dipendenza da droghe od “altro”, come negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari gli internati non possono essere dimessi perché mancano le strutture di accoglienza, “situazione” rilevata per l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa (NA) anche dall’ex-“Commissario per i Diritti Umani della Unione Europea” Gil-Robles nella Relazione per la sua visita in Italia il 10/17 giugno 2005, OPG che dovrebbero essere chiusi entro il 31marzo 2013 .

Ogni attenzione rivolta alla promozione della vita umana fisica o mentale, sia della singola persona che dal contesto familiare merita certamente un riconoscimento al proponente “a quivis de populo”, tuttavia non possiamo non rilevare che situazioni reali e concrete non si risolvono con “Conferenze”, “Campagne pubblicitarie”, “handicap-day” o con semplice “nota” come quella recente del Ministro della Salute sopra menzionata, perché ciò che il mondo dell’handicap vuole sono soluzioni concrete che riguardano alcune necessità, quali in breve:

  1. il settore economico : con  275,87 euro mensili, di media, di provvidenze economiche a favore del mondo della disabilità sono solo sufficienti a sopravvivere;
  2. il settore normativo legislativo che tutelino i diritti in un unico Testo Unificato ;
  3. la carenza di una legge-quadro sulla tematica malattia mentale.

Ecco, per le complesse problematiche attinenti alla cura della salute dei cittadini con disagio psichico e per il superiore principio della centralità della persona-malata, ancora una volta nel Rendiconto 2012 dobbiamo constatare il disinteresse delle Istituzioni .

Ribadisco, ancora una volta, l’ascolto delle istanze è la condizione essenziale che deve presiedere ogni azione per tradurre in concreto la tanto conclamata pseudo solidarietà ed integrazione del disabile sia fisico che psichico.

Serve l’impegno concreto delle Istituzioni considerando che la sede naturale per una risoluzione definitiva di questo “bubbone sociale” è il Parlamento, come avevamo umilmente “suggerito” al Ministro della Salute Balduzzi .

Per dare voce a coloro che non possono esprimerla, per promuovere la cultura dell’accoglienza della disabilità, per difendere il malato dal silenzio e dal disinteresse da parte delle Istituzioni per le condizioni di ciascuna persona nello stato sociale, come si rileva dalla risposta del Signor Ministro della Salute che non apporta alcuna novità nella riorganizzazione della salute mentale se non viene predisposto in  Disegno di Legge od iniziativa parlamentare come quello da me richiesto.

E con le parole del Beato Giovanni Paolo II° “ Andiamo avanti con speranza”

Previte

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