Rivoluzione nazista | Critica Scientifica – di Enzo Pennetta

Dopo essere stato sconfitto sui campi di battaglia il nazismo si presenta camuffato da agnello, le sue idee eugeniste e criminali vengono proposte come scientifiche e civili battaglie della sinistra radicale.

 

E uno dei suoi principali ideologi è il prof. Peter Singer di Princeton.

 

 Quali erano i caratteri distintivi dell’ideologia nazista che oggi viene largamente definita come il “male assoluto”? La risposta si potrebbe riassumere in un insieme di principi tendenti all’animalizzazione dell’uomo: selezione eugenetica (come negli allevamenti); soppressione degli individui gravemente malati (come negli allevamenti); creazione di una super razza geneticamente desiderabile (come negli allevamenti), il tutto supportato da un darwinismo sociale che cementa tra loro i diversi aspetti di questa ideologia.

Tanto per rinfrescarsi le idee si può guardare un documentario RAI (La Storia Siamo Noi) intitolato Gli uomini di Hitler (spezzone selezionato a partire dal 10 minuto):

 

 Ma come in una sorta di bi-pensiero orwelliano quello che visto in un documetario sul nazismo appare mostruoso diventa civile ed accettabile, anzi desiderabile, se riproposto in modo edulcorato in un linguaggio “politically correct”.

Il prof. Peter Singer di Princeton è uno dei principali ideologi di questa rinascita del nazismo salutata come “progresso” dal mondo della cultura e della scienza. Il prof. Singer, come confermato in un’esauriente intervista al quotidiano online worldmag.com, è infatti favorevole all’aborto eugenetico, all’eutanasia estesa ai disabili, all’utilizzo di embrioni umani per sperimentare i farmaci. Come riportato dalla Bussola Quotidiana Singer afferma che:

 “è un diritto ragionevole lasciar morire i malati neurovegetativi perché essi sono simili agli infanti disabili, non sono esseri coscienti, razionali, autonomi, la loro vita non ha valore intrinseco, il loro viaggio è arrivato alla fine”

Per i neonazisti non c’è nessun problema ad uccidere un malato neurovegetativo e un bambino disabile, secondo loro la vita di queste persone “non ha valore intrinseco“, esattamente quello che dicevano i primi nazisti quando parlando di “vite indegne di vita” attuarono il programma eutanasico Aktion T4.

E così come avveniva per lo stesso Hitler, Singer che vuole uccidere i bambini disabili si commuove per le sofferenze animali, tanto da promuovere l’alimentazione vegetariana, come confermato in un’intervista al Guardian:

Dal mio punto di vista, essere vegetariano o vegano non è fine a sé stesso, ma un mezzo per ridurre sia la sofferenza umana che quella animale …

Risparmiare sofferenze agli animali e eliminare, anziché curare, gli esseri umani malati, questa l’etica di Peter Singer, non “uno qualsiasi”, come riferito sempre sulla Bussola:

Obietterà qualche lettore: Singer sarà un folle isolato, uno che non ha credito né seguito alcuno. Non proprio. Il New York Times afferma che “nessun altro filosofo vivente ha mai avuto questo tipo di influenza” sulla gente; il New England Journal of Medicine, nota e prestigiosa rivista scientifica, ha scritto che Singer “ha avuto più successo nel rendere accettabili certi comportamenti di ogni altro filosofo dai tempi di Bertrand Russell”; il New Yorker lo ha definito “il più influente filosofo attualmente in vita”.

 

Ma viene anche riferito che Peter Singer è qualcuno che il “cacciatore di nazisti” Simon Wiesenthal si rifiutò di incontrare per via delle sue idee e al riguardo affermò:

“è inaccettabile un professore di morale che giustifica l’uccisione di nuovi nati handicappati”.

Ma il nuovo nazismo non nasce dalla destra come ci si potrebbe aspettare, è il pensiero polically correct della sinistra il suo terreno di coltura, è quel partito radicale di massa previsto da Augusto del Noce ad essere la culla di questo nuovo nazismo, e non si tratta di una illazione soggettiva, è lo stesso Singer a dire che il suo riferimento è una sinistra darwinista in un suo libro intitolato “Una sinistra darwiniana. Politica, evoluzione e cooperazione“.

E sarà una sinistra che in realtà è un risorgente nazismo, una rivoluzione nel senso etimologico del termine, un ritornare ad una situazione che si credeva ormai appartenere al passato.

Così sembrava pensarla anche Simon Wiesenthal.

Fonte: Rivoluzione nazista | Critica Scientifica – di Enzo Pennetta.

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