Romanzo della Mazzucco, Amato (Giuristi per la Vita): “Pronta una seconda denuncia. Sono subdoli” | intelligonews

Gianfranco-Amato_omofobia_intervista

di Marco Guerra

Non si placano le polemiche relative alla scelta di alcuni professori del liceo classico Giulio Cesare di Roma di far leggere ai propri alunni il romanzo “Sei come sei” di Melania Mazzucco. Il testo oltre a presentare scene esplicite di sesso orale promuove una visione ‘omosessualista’. È quanto sostiene il Movimento giuristi per la vita che ha presentato un esposto in procura per il chiaro contenuto pornografico di alcuni passi ma anche per fare luce sull’operazione ideologica che si cela dietro la promozione di alcuni testi nelle scuole italiane, come ci conferma il presidente del movimento, l’avv. Gianfranco Amato che ha deciso di sporgere una denuncia alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma…

Avvocato Amato perché tanto rumore per un romanzo?

«Abbiamo fatto questa denuncia perché il romanzo non soltanto contiene la descrizione di un rapporto orale nei minimi dettagli, ma soprattutto perché ciò che ha indispettito i genitori è  l’impronta ideologica omosessualista. Il personaggio nasce tramite utero in affitto e vive in un contesto molto controverso presentato come giusto. Il tutto è accaduto senza che i genitori fossero informati. La priorità dei genitori nell’educazione dei figli è garantita dall’articolo 26 della dichiarazione dei diritti dell’uomo. Lo stato non può sostituirsi alla famiglia su materie così sensibili e non può affrontare il tema in maniera così brutale. La lettura di “Sei come sei” non è un evento accidentale ma una tappa di un percorso di superamento dei “pregiudizi” pianificata a tavolino. I ragazzi hanno anche dovuto commentare le parole del Papa “chi sono io per giudicare un gay”, nel quadro di una lettura strumentale del pensiero del Pontefice. Ancora più incredibile è la difesa della preside, la quale ha affermato che il romanzo descrive con delicatezza il sesso e che è adeguato perché la protagonista ha appena undici anni. Mi chiedo allora cosa sia la volgarità».

Voi sostenete che non si tratta di un episodio sporadico ma di una strategia nazionale contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale…

«In tutte le scuole sta dilagando questa letteratura. Si tratta di letture fatte in attuazione di una direttiva dell’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazione razziale) che, fra le altre cose, parla apertamente di promuovere una bibliografia omosessualista da propugnare ai ragazzi. Infatti, ribadisco che nel libro in questione il problema non è tanto la scena di sesso orale descritta nei minimi dettagli, ma è tutto un romanzo che presenta utero in affitto, adozioni omosessuali, due mamme e due papa…È un’operazione subdola che offre una visione ben marcata su un cambiamento antropologico dell’uomo che deve essere accettato senza porsi interrogativi. Bada bene la direttiva dell’Unar non distingue tra superiori, medie ed elementari. Questi testi possono arrivare nelle mani di chiunque».

Quindi avete riscontrato altri casi?

«Settimana prossima presenteremo un’altra denuncia relativa ad una scuola di Reggio Emilia, ma non vogliamo anticipare nulla».

Molti parlano della vostra azione come una battaglia di retroguardia, di una protesta omofoba…

«La vera caccia alle streghe è fatta da parte dei cosiddetti ‘politicamente corretti’. Al Giulio Cesare stanno infatti cercando di capire chi abbia fatto partire la segnalazione. Noi siamo stati contattati da genitori che vogliono restare nell’anonimato perché altrimenti sarebbero stati costretti a cambiare scuola ai figli per non avere ripercussioni sul loro andamento scolastico. Pensi che da un’altra scuola abbiamo ricevuto una segnalazione di una ragazza che, infastidita da una video-documentario che presentava alcune scene omosessuali, è uscita dall’Aula suscitando le prese in giro del professore e degli alunni che l’additavano come omofoba. È evidente: o ti allinei al pensiero unico o vieni escluso. Se non si reagisce a questa prepotenza si è conniventi. Ma il paradosso è che la maggioranza delle persone la pensa come noi, anche fra gli stessi omosessuali. Tuttavia c’è una minoranza organizzata del mondo omosessuale che fa lobby è vuole imporre a tutti i costi la sua visione del mondo».

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