RUSSIA Carelia, l’incendio di un’antica chiesa rivendicato da un giovane satanista (Foto e Video)

17/08/2018, 08.29
RUSSIA
di Vladimir Rozanskij

L’edificio del 18mo secolo era un esemplare di chiesa ortodossa in legno. Fra le 50 e le 100mila persone si dichiarano satanisti in Russia. Sotto l’Unione sovietica il satanismo era perseguito, simbolo di dissidenza e di critica alla Chiesa “collaborazionista” del bolscevismo . Ora a Mosca c’è una Chiesa satanica ufficialmente registrata. Il loro capo si fa chiamare “Oleg Sataninov”.

Mosca (AsiaNews) – Lo scorso 10 agosto è stata incendiata la chiesa dell’Assunzione a Kondopoga in Carelia, nel nord scandinavo della Russia. A distruggere l’edificio del XVIII secolo sembra sia stato un ragazzo di 15 anni, probabilmente d’inferma salute psichica, che voleva “diventare famoso in tutto il mondo”, secondo quanto riferito dagli agenti di polizia che l’hanno interrogato. Il giovane era in contatto con una setta satanica.

La chiesa era un monumento protetto dallo Stato, ed è andata completamente a fuoco, tanto che gli esperti ritengono non ci siano speranze di restaurarla. Era una chiesa ortodossa situata su un promontorio del grande lago Onega, e costruita nel 1774 con tratti tipicamente nordici, con una forma speciale a tenda e un’altezza di 42 metri. Veniva chiamata il “canto del cigno” dell’arte russa delle chiese di legno, di cui rimangono solo alcuni esemplari sparsi per il Paese, una decina solo nel parco archeologico della città di Suzdal.

In Russia le sette sataniche si sono diffuse subito dopo la fine del comunismo, anche se alcuni ritengono che fossero attive già dagli anni ’80 negli ambienti più estremi della dissidenza giovanile. Più che l’influsso della cultura rock, proibita ai tempi sovietici e duramente condannata dalla Chiesa ortodossa, nel satanismo russo ci sono elementi di protesta proprio contro la Chiesa nazionale. Oltre alla naturale ispirazione anti-cristiana, i satanisti rimproverano alla Chiesa di aver collaborato con il regime di per sé “satanico” dei bolscevichi, e si giustificano con la necessità di un “rovesciamento” spirituale. Il culto di Satana sarebbe quindi un mondo per “purificarsi” dalla falsa religione sovietica.

Nel Paese  si ritiene che 50-100mila persone pratichino i culti satanici. Il ministero dell’Interno ha cominciato a indagare e intervenire sulla loro attività dal 2003, classificandoli come “sette distruttive” dedite all’esoterismo e alla magia nera. Non è raro che possano finire sotto il loro influsso adolescenti impressionabili, come quello che avrebbe dato fuoco alla chiesa di Kondopoga.

Una Chiesa satanista ufficiale

Eppure, già da due anni esiste a Mosca una Chiesa satanica ufficialmente registrata. La data della registrazione (il 10 maggio del 2017) viene ricordata ogni anno come la “Giornata del satanismo russo”. È singolare che i satanisti si siano adeguati alla legislazione russa poco dopo l’approvazione nel 2016 della “legge Jarovoj”, la disposizione che limita e di fatto impedisce la professione di fede in qualunque ambito pubblico senza adeguarsi rigidamente agli standard di legge.

Intervistati dal sito 66.ru, i satanisti russi, per bocca di un loro leader dal nome d’arte “Oleg Sataninov”, hanno dichiarato di aver deciso di uscire allo scoperto fin dal 2013, e di aver inteso formare un’organizzazione propriamente religiosa, attenendosi ai dettami della Costituzione russa. È stato presentato un documento sui “Fondamenti della dottrina satanista”, con i propri comandamenti, la lista dei peccati e simboli della Chiesa satanista, come la testa di un caprone circondata dalle lettere magiche dell’alfabeto di Enoch. I membri dell’organizzazione mantengono normalmente il riserbo sulla propria appartenenza, ma sono diffusi in tutta la Russia.

I satanisti russi garantiscono di non essere dipendenti, e nemmeno collegati alla Chiesa di Satana esistente negli Usa. Non traducono la letteratura dall’inglese o altre lingue, ma producono libri proprio in russo, anche se in generale si attengono ai principi della Satanic Bible pubblicata in America da Anton LaVey nel 1969. Non hanno edifici di culto, ma utilizzano spazi messi a disposizione di volta in volta dai membri del gruppo, e negano l’accusa di compiere sacrifici umani. Al proposito, essi prendono le distanze dagli “adoratori del diavolo” che ritengono essere semplicemente dei “cristiani al contrario”.

Non si sa per ora quale setta e quale rituale abbia guidato l’adolescente incendiario in Carelia, e se la distruzione delle chiese sia una pratica consigliata dalle autorità del satanismo russo, registrato o clandestino. Di sicuro, era una pratica abituale dell’ateismo militante dei comunisti sovietici.

 

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