Russia, la primavera ortodossa – Vatican Insider

L’88 % della popolazione si dichiara credente, agnostici e atei in calo: una ricerca documenta il grande ritorno della religione nell’ex-regno dell’ateismo di Stato

di alessio schiesari

La traversata della steppa è durata quasi un secolo, ma è terminata. L’esilio della Chiesa ortodossa dal cuore della società russa ebbe inizio nel ‘17 con la Rivoluzione d’ottobre e l’avvio del “gosateizm”, l’ateismo di Stato. Novantacinque anni dopo, la Chiesa ortodossa sta vivendo una seconda giovinezza e il programma di abolizione della religione è solo un ricordo. Un recente sondaggio del Centro studi Levada ha fotografato il sentimento religioso all’interno della Federazione: il 79 per cento dei russi si dichiara ortodosso, il 6 per cento musulmano e un altro 3 per cento si divide in modo pressoché eguale tra ebraismo, cattolicesimo e protestantesimo. In totale i credenti sono l’88 per cento della popolazione, un dato addirittura maggiore di quello antecedente alla rivoluzione bolscevica.

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