RUSSIA Le Pussy Riot si dividono, ma giurano che la protesta andrà avanti – Asia News

di Nina Achmatova

La sentenza d’appello concede la sospensione della pena a una delle tre attiviste. Confermata la condanna a due anni di colonia penale per le altre due. La Chiesa auspica che la libertà concessa alla ragazza non porti a nuove azioni blasfeme.

Mosca (AsiaNews) – La Chiesa russo-ortodossa ha auspicato che la libertà vigilata concessa a una delle tre ragazze delle Pussy Riot, nel processo di appello il 10 ottobre, “non venga usata per altre azioni blasfeme” e ha chiesto di nuovo il “pentimento” delle ragazze, per bocca dell’arciprete Dmitri Smirnov, capo del dipartimento sinodale per i rapporti con le forze dell’ordine e l’esercito. Ma le tre attiviste sembrano intenzionate a non cedere a quelle che hanno definito le “intimidazioni” del Patriarcato di Mosca. Così, appena uscita dal carcere dopo 178 giorni di custodia, Ekaterina Samutsevich ha dichiarato in un’intervista alla Cnn, che “la protesta andrà avanti” e non ha escluso il ripetersi di azioni anche in luoghi sacri.

Katia (il diminutivo con cui è conosciuta) ha ottenuto la condizionale grazie al cambio di linea difensiva, con cui i suoi nuovi legali, tenendo fuori ogni riferimento alla politica dalle loro arringhe, hanno convinto i giudici che la ragazza non ha preso parte fisicamente alla ormai celebre performance anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore, perché fermata prima dalla sicurezza. Sconteranno, invece, la loro pena a due anni di reclusione per “teppismo motivato da odio religioso” le altre due ragazze, Maria Aliokhina, 24 anni, e Nadia Tolokonnikova, 22 anni, destinate a una colonia penale fuori Mosca.

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