San Camillo de Lellis, gigante della carità, a 400 anni dalla sua morte.

Il 14 luglio del 1614 moriva San Camillo de Lellis, il cui anno giubilare iniziato lo scorso 5 luglio terminerà ogg 13 luglio con una solenne celebrazione nella Chiesa di Santa Maria Maddalena in Roma.
La Famiglia Camilliana è presente in 40 Paesi nel mondo portando la parola del Santo Vangelo con le opere verso i poveri e gli ammalati, senza guardare in faccia il colore della pelle, restando quale modello di santità ed esempio meraviglioso per gli Operatori Sanitari.
Muore a Roma nella casa madre dell’Ordine, alla Maddalena ed ivi è custodito ancora il suo corpo.
Celebrare il transito del Suo pensiero in tutte le comunità dell’ordine, sia maschili che femminili, significa vivere un forte momento di comunione attorno a questo evento e soprattutto attorno a questa persona, che è il padre di tutti gli elementi di solidarietà e di vicinanza ai poveri e agli ammalati.
Molti sono i personaggi che hanno fatto la storia, ma restano pochi quelli che ricordano i “cambiamenti” apportati nel mondo dell’agire, come il caso di San Camillo de Lellis nel campo della cura ed assistenza agli infermi, perché il Santo ne conosceva molto bene il trattamento.
Soprattutto per aver avviato una metodologia d’insegnamento verso gli infermi e nella cura delle persone in sofferenza . Celebre la frase “ Più cuore in quelle mani, fratelli, più cuore”.
Nell’era moderna questo nobile e solidaristico concetto di riconoscere la sofferenza è valutato dai Camilliani negli Ospedali e Case di Riposo sparse un po’ in tutto il mondo, specialmente in Italia, dove le Istituzioni non hanno la minima idea che a causa dell’aumento della popolazione anziana ( dati Istat attestano che le persone con più di 65 anni costituiscono il 20% della popolazione e nel 2015 saranno il 30%) sono necessarie nonché urgenti, delle quali molte sono gestite dai Camilliani e dalle Figlie di San Camillo.
La partitura “teatrale” e “filosofica” dei Governi che si sono succeduti nella realtà contemporanea, da tempo sta nel perfetto disinteresse verso quelle priorità che il cittadino anela sempre più.
Di fronte a questi “dati”, che costituiscono una grave emergenza sociale, dettati dall’isolamento relazionale di questa “tipologia anziana”, emerge la urgente necessità di garantire una adeguata assistenza a tutta la popolazione autosufficiente e non, le cui condizioni quotidiane di arretramento dei servizi sociali e di quelli sanitari sono notevoli, lasciando al lucro attivissimo ed alla speculazione dell’iniziativa privata.
San Camillo de Lellis è stato un Gigante della Carità e resta impresso nei cuori.

Con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza”

Previte

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