San Francesco d’Assisi, Chesterton e l’evoluzionismo | Corrispondenza romana

(di Maria Pia Ghislieri) Tra le disparate bandiere sotto cui si tenta di arruolare il Santo d’Assisi (da parte di pacifisti, ecologisti e quant’altro) v’è anche quella degli animalisti e degli evoluzionisti. A questo ennesimo tentativo di manipolazione culturale e spirituale  rispose già, con il suo sorprendente spirito profetico non meno che umoristico, Gilbert Keith Chesterton all’inizio del XX secolo nella sua biografia di san Francesco. Vi si legge: “S. Francesco non fu un amante della natura. Un amante della natura, propriamente inteso, è precisamente l’opposto di quanto egli fu. La frase implica l’accettazione dell’universo fisico come qualche cosa che vagamente ci circonda, una specie di panteismo sentimentale. Nel periodo romantico della letteratura, nel secolo di Byron e di Scott, era abbastanza facile immaginare che un eremita fra le rovine di una cappella – preferibilmente al chiar di luna – trovasse la pace e un mite piacere nell’armonia delle foreste austere e delle tacite stelle, mentre meditava, su qualche pergamena o volume illustrato, la natura della liturgia, di cui l’autore si mostrava vagamente informato.

Cliccare sul link per continuare a leggere: San Francesco d’Assisi, Chesterton e l’evoluzionismo | Corrispondenza romana.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.