Sat7, la tv cristiana che piace ai musulmani

Alla Fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” il direttore spiega le ragioni di un successo inatteso

di Luca Rolandi

Creata appositamente sedici anni fa per il pubblico di Turchia, Iran e Mondo Arabo, la televisione nata da un gruppo d’isipirazione cristiana sta scalando gli indici di ascolto. Per molti una tv cristiana rimane una spina nel fianco. Specie se vista da milioni di persone, ma la sfida coraggiosa lanciata alcuni anni fa è oggi una realtà.

La missione della piccola tv satellitare – che ha il suo quartier generale a Nicosia, a Cipro – è raggiungere il pubblico musulmano e diffondere i valori della fede cristiana.

«Un compito arduo in una regione vasta e a maggioranza islamica, dove vivono più di 200 milioni di persone e dove già trasmettono oltre 300 televisioni. Finora però il nostro impegno sta dando i suoi frutti», raconta Kurt Johansen, direttore dell’ufficio europeo di Sat7 con sede a Christiansfeld in Danimarca che aggiunge: «Siamo convinti che l’ignoranza conduca al pregiudizio e al diffondersi dei conflitti e solo un’informazione onesta può arrestare questo processo».

I telespettatori abituali di Sat7 sono circa 7 milioni ed in continua crescita. Responsabili dell’emittente sono le Chiese cristiane di Medio Oriente e Nord Africa, che raccolgono in media 12 milioni di dollari l’anno in donazioni. Aiuto alla Chiesa che Soffre sostiene regolarmente la televisione dal 1999.

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