Scola: lo Stato “neutrale” finisce per imporre la cultura secolarista – Vatican Insider

Cardinale Scola

L’arcivescovo di Milano nel discorso di sant’Ambrogio apre le celebrazioni per i 1700 anni dell’editto di Costantino e parla di libertà religiosa

Andrea Tornielli

Lo Stato improntato alla «laicità» francese, lungi dall’essere veramente «neutrale», finisce «per esercitare un potere negativo nei confronti delle altre identità, soprattutto quelle religiose, presenti nelle società civili tendendo ad emarginarle, se non espellendole dall’ambito pubblico». Lo ha affermato questa sera il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nella tradizionale discorso alla città pronunciato alla vigilia della festa di sant’Ambrogio che quest’anno apre le celebrazioni per i 1700 anni dell’Editto di Costantino.
Scola ha ricordato che l’editto ha un significato epocale perché segna l’atto di nascita della libertà religiosa e della laicità dello Stato. Il cardinale ha quindi ricordato il passo fondamentale del Concilio Vaticano II, che con la dichiarazione «Dignitatis humanae» legò la libertà religiosa legandola ai diritti inalienabili della persona. E ha notato come oggi il tema sia di stretta attualità: un recente studio dimostra come «nel periodo compreso tra il 2000 e il 2007 siano stati ben 123 i Paesi in cui «si è verificata una qualche forma di persecuzione religiosa, e purtroppo il numero è in continuo aumento».

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