«Serrata» delle suore per salvare l’oratorio | Cronaca | www.avvenire.it

Domani sarà un giorno difficile per Pomigliano d’Arco, la città campana nota soprattutto perché sede di uno stabilimento Fiat. Sostenute dalle famiglie, le suore Figlie di Maria Ausiliatrice non si arrenderanno alle azioni prevaricatrici dell’amministrazione comunale, dove da oltre un secolo operano crescendo generazioni di pomiglianesi. Suor Margherita, la direttrice lo dice con la pacatezza e la risoluzione di un Don Bosco.

Il sindaco Raffaele Russo e la giunta comunale, senza dare spiegazioni, hanno tagliato i finanziamenti e si rifiutano di rinnovare la convenzione con l’Istituto, indifferenti al bene della collettività. Pressioni non nascoste per spingere in realtà le suore, senza più sostentamento, ad andare via e a lasciare l’edificio libero per chissà quale progetto. La contesa ruota intorno al portone dell’Istituto che domani mattina resterà chiuso impedendo l’accesso al cortile dove sono la scuola comunale per l’infanzia e gli uffici per le assistenti sociali. Sarà possibile entrare solo dal varco che dà sul prospiciente giardino pubblico.

Nei decenni passati, spiega l’avvocato Rosaria Elefante, le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno venduto al Comune diversi terreni, compreso quello dove sorge la villa comunale, e una parte dell’edificio, che ospita ora i 90 bambini della scuola per l’infanzia e gli uffici delle assistenti sociali. Il cortile invece è proprietà delle suore che aprono e chiudono il portone per consentire l’accesso alle parti comunali.

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