Si prega in Sudafrica per il riconoscimento del martirio di Benedict Daswa – Agenzia Fides

Johannesburg (Agenzia Fides) – Il Vescovo di Tzaneen, Sua Ecc. Mons. Joao Rodrigues, ha chiesto ai fedeli di pregare per la riunione del Congresso dei consulenti teologici nominata dalla Congregazione per la Causa dei Santi, che il 9 ottobre dovrà valutare se il Servo di Dio Benedict Daswa, possa essere considerato un martire.

Tshimangadzo Samuel Benedict Daswa apparteneva alla tribù Lemba, i cui membri sono chiamati “Black Jews” perché seguono le regole giudaiche (circoncisione, alimentazione kasher, ecc..). Era nato nel 1946 nel villaggio di Mbahe, nella diocesi di Tzaneen, nella Provincia di Limpopo, nel nord-est del Sudafrica. Nel 1963, dopo essersi convertito al cattolicesimo, Benedict Daswa era diventato un fervente attivista nella Chiesa cattolica ed un importante punto di riferimento per la comunità dei fedeli. Nel febbraio 1990, a seguito di una serie di forti temporali che imperversavano nell’area del suo villaggio di origine, la popolazione locale pensò che questi fenomeni fossero dovuti ad atti di stregoneria. Il consiglio degli anziani decise quindi di consultare un “guaritore” e per questo chiese agli abitanti un contributo individuale di 5 Rand per pagare la sua consulenza. Benedict rispose che i lampi sono fenomeni naturali e che la sua fede cattolica gli impediva di offrire il suo contributo per pagare uno stregone, suscitando così l’ira di molti abitanti.

Il 2 febbraio 1990 l’auto su cui viaggiava Benedict fu bloccata con un agguato stradale da alcuni individui. Riuscito a fuggire a piedi, si nascose in un’abitazione. Ma di fronte alla minaccia di uccidere la donna che lo nascondeva, Benedict si consegnò ai suoi aguzzini, affidando la propria anima al Signore. Venne ucciso a coltellate e il suo corpo cosparso di acqua bollente.

Se il suo martirio in odio alla fede verrà riconosciuto, Benedict Daswa sarà il primo

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