SINDONE: EBREI E MUSULMANI DI FRONTE AL “MISTERO” DEL VOLTO DI GESÙ

L’”immagine di un uomo nel momento della morte, anzi nel momento dell’oltre la morte”. “Un segno” che conduce l’umanità a confrontarsi “con il Mistero e il Miracolo del Volto di Dio”. Ebrei e musulmani parlano così della Sindone alla giornata di studio e dialogo interreligioso dedicata al lenzuolo di Torino e promossa oggi a Roma dal gruppo di ricerca universitario Othonia, in collaborazione con l’Istituto Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Secondo Bruno Di Porto presidente della comunità ebraica Lev Chadash, la Sindone è una proposta di raffigurazione di Gesù, “dell’uomo ebreo che era Gesù. E’ dunque un modo di vederlo, di immaginarlo e di immaginarlo nel momento della morte”. In quell’immagine di “sofferenza atroce, si riconosce pertanto l’icona della santità e l’icona della sofferenza”. “La sofferenza sul volto della Sindone – ha detto l’esponente ebraico parlando agli studiosi della sindone – stamane ci si rivolge e ci riunisce. Che le sofferenze abbondino, sebbene variamente distribuite, è una cupa evidenza dagli inizi della vita ad oggi. Sono tante e disparate” ed invocano “la religione, come domanda che la interpella, la mette in crisi e le chiede cura, consolazione, riparazione”.

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