Sindone, nuovi esperimenti dicono che non è medioevale – Vatican Insider

In un libro del professor Giulio Fanti e del giornalista Saverio Gaeta i risultati di analisi chimiche e meccaniche che confermano l’antichità del telo databile al I secolo

ANDREA TORNIELLI

Nuovi esperimenti scientifici eseguiti all’università di Padova confermerebbero una datazione della Sindone di Torino riferibile al I secolo dopo Cristo, e dunque compatibile con la tradizione che ritiene il telo di lino con impressa l’immagine di un uomo crocifisso come quello che ha avvolto il corpo di Gesù deposto dalla croce. La notizia è contenuta in un libro in uscita domani, scritto dal professor Giulio Fanti – docente di misure meccaniche e termiche alla Facoltà di Ingegneria dell’ateneo padovano – insieme al giornalista Saverio Gaeta. Il volume, «Il mistero della Sindone» è edito da Rizzoli (240 pagine, 18 euro).

La novità più importante del libro è rappresentata dalle recenti ricerche di Fanti, che stanno per essere pubblicate anche su una rivista specializzata e dunque sottoposte al giudizio di un comitato scientifico. Si tratta di tre nuove analisi, due chimiche e una meccanica. Le prime due sono state effettuate una con sistema FT-IR, cioè con luce infrarosso e l’altra con la spettroscopia Raman. La terza è invece un’analisi meccanica multi-parametrica, basata su cinque parametri meccanici diversi riguardanti la tensione del filo. Per questa indagini delle fibre sindoniche è stata realizzata un’originale macchina per prove di trazione in grado di valutare fibre estremamente piccole sono state analizzate insieme a una ventina di campioni di tessuti di età certa dal 3000 avanti Cristo al 2000 dopo Cristo.

Le nuove analisi, compiute nei laboratori dell’università di Padova, hanno coinvolto diversi docenti universitari di vari atenei italiani, e concordano nell’affermare che il la Sindone risale a un tempo compatibile con quello in cui Gesù Cristo fu crocifisso a Gerusalemme. I risultati conclusivi indicano per le fibre della Sindone in esame le seguenti date, tutte al livello di confidenza del 95 per cento, e tutte lontane dalla datazione medievale ottenuta nel 1988 con l’esame del Carbonio14: per l’analisi FT-IR la data è 300 a.C. ±400, per l’analisi Raman 200 a.C. ±500, per l’analisi meccanica multi-parametrica 400 d.C. ±400. Eseguendo una semplice media aritmetica delle tre date si ottiene 33 a.C. ±250 anni, con un’incertezza – osservano gli autori del libro – inferiore alle singole incertezze, compatibile con la data storica della morte di Gesù Cristo attribuita dagli storici all’anno 30 dell’era moderna.

Gli esami sono stati effettuali utilizzando piccole fibre sindoniche provenienti dal materiale aspirato dalla Sindone dal micro-analista Giovanni Riggi di Numana, scomparso nel 2008, che partecipò alle ricerche del 1988 e che aveva donato questi materiali a Fanti attraverso la Fondazione 3M.

Fonte: Sindone, nuovi esperimenti dicono che non è medioevale – Vatican Insider.

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