Sinodo. Il cardinale Angelo Scola: una “primavera cristiana” è in piena fioritura

I lavori del Sinodo sulla nuova evangelizzazione si avviano dunque a conclusione e per i partecipanti è tempo di bilanci. Al microfono di Paolo Ondarza, la valutazione del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano:
R. – E’ stato un lavoro molto intenso e, quindi, c’è bisogno di ancora un pò di tempo per entrare in profondità su ciò che è emerso. Però, credo che alcune considerazioni si possano fare. Il Santo Padre auspicava, che dal Sinodo scaturisse un “fuoco”, come fu per lui l’esperienza del Concilio. A me sembra che il lavoro sia stato veramente intenso: si sono messe a punto questioni molto interessanti – pensiamo per esempio al rapporto doni gerarchici-doni carismatici – e siamo ritornati, equilibratamente, sul tema della famiglia, sul rapporto con l’islam. Io credo che questo Sinodo – se avremo la pazienza di riportarlo nelle chiese e di “digerirlo” insieme – possa segnare un passo serio nella direzione della nuova evangelizzazione. Ma, quello che è già evidente, è che ha ulteriormente rinsaldato la comunione tra noi vescovi e l’affetto e la stima nei confronti del Santo Padre e del suo straordinario magistero.
D. – Accennava a messe a punto significative nell’ambito, ad esempio, del rapporto con l’islam. In che senso?

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