Siria, commissione d’inchiesta Onu: è ora che se ne occupi la Corte penale | Mondo | www.avvenire.it

​ La Commissione Onu di inchiesta sulle violazioni dei diritti umani in Siria ha identificato anche ”individui in posizione di leadership” tra gli individui che potrebbero essere responsabili dei gravi crimini commessi nel Paese. Lo afferma la Commissione nel suo ultimo rapporto presentato a Ginevra. È ora che la giustizia e di preferenza la Corte penale internazionale si occupi della Siria, ha detto l’ex procuratore del Tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia Carla del Ponte, membro della Commissione.

Un colonnello e un maggiore dell’esercito siriano disertori sono passati questa mattina in Turchia, riferisce l’agenzia Anadolu. I due militari sono entrati in territorio turco dal valico di Yayladagi, vicino ad Antiochia (Hatay). Sono stati trasferiti dalle autorita’ turche nel campo di Apaydin, che ospita i militari siriani disertori, e secondo l’opposizione turca sarebbe una base arretrata dei ribelli anti-Assad.

Intanto Damasco smentisce i dati dell’Onu circa il numero dei profughi siriani fuggiti nei Paesi confinanti: non 600mila ma ”meno di 200mila”, secondo quanto riferito dal premier Wael Halqi, citato stamani dalla TV di Stato siriana. Il premier ha definito ”gonfiate” le cifre rese note dalle autorita’ di Libano, Giordania e Turchia (non ha citato l’Iraq) e aggiornate dall’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr). ”Per ricevere maggiori aiuti dalla comunita’ internazionali, questi Paesi sfruttano per fini materiali la questione dei profughi”, ha detto Halqi, secondo cui ”il numero dei siriani nei Paesi confinanti non supera le 200mila unita”’. Secondo dati dell’Onu aggiornati a meta’ febbraio, sono attualmente 693.710 i siriani ospitati in Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto

‘Il domani è nostro” perche’ ”la Siria e’ sulla strada della vittoria nella guerra mondiale lanciata contro di essa”: sono alcune delle frasi attribuite stamani al presidente siriano Bashar al Assad dal quotidiano libanese as Safir, da sempre vicino al regime di Damasco, che cita non meglio precisati ”ministri libanesi appena tornati a Beirut da una visita” nella capitale siriana. Secondo as Safir, Assad ha ricordato ai suoi ospiti di chiedersi ”dove eravamo e dove siamo adesso”, perche’ ”siamo convinti che il domani e’ nostro… la Siria possiede la forza della vittoria contro il complotto”. Il rais siriano ha ribadito peraltro di essere disponibile al dialogo: ”la Siria tende le mani a tutte le componenti siriane che tengono alle sorti del Paese, del suo popolo e della sua unita’ e che tengono al ripristino di ogni elemento della sua forza”. A dimostrazione che il ”complotto straniero” non e’ riuscito a indebolire la societa’, Assad afferma: ”Qualcuno e’ in grado di spiegare come mai il corpo diplomatico siriano e’ rimasto saldo per due anni in ogni angolo del mondo… sono stati offerti ad ambasciatori, consoli e impiegati di vario livello milioni di dollari (per disertare) ma loro hanno rifiutato… questa e’ la dimostrazione maggiore del reale patriottismo siriano”.

Fonte: Siria, commissione d’inchiesta Onu: è ora che se ne occupi la Corte penale | Mondo | www.avvenire.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.