SIRIA: I FRANCESCANI DI TABBALEH, IL PAESE “HA BISOGNO DI DIALOGO, NON DI ARMI”

“La Siria ha bisogno di dialogo, non di armi”. È l’appello lanciato dai francescani in Siria, tramite padre Romualdo Fernandez, direttore del Centro ecumenico di Tabbaleh (Damasco) e rettore del Santuario dedicato alla Conversione di san Paolo, nella capitale siriana. In un colloquio con l’Agenzia Fides, p. Fernandez rimarca che “la strada maestra per uscire dalla crisi è quella del dialogo fra le parti. Chiediamo a tutti di accettare di sedersi attorno a un tavolo e di avviare un confronto, che possa evitare violenze, morti, stragi e massacri, che da troppo tempo insanguinano il Paese”. Sull’ultimo massacro nell’area di Hama, il religioso afferma che “è una tragedia, le notizie sono confuse, la verità è la prima vittima”. Secondo il frate, “se le potenze straniere continuano a fornire armi e a finanziare le parti in lotta, la guerra continuerà e le vittime aumenteranno. Questa non è la via della pace: la via della pace passa attraverso il dialogo”. Come cristiani, nota p. Fernandez, “siamo aperti a tutti i nostri fratelli, di ogni religione”; come francescani, ripete, “siamo a fianco della popolazione che soffre, dei cristiani e dei musulmani, e non lasceremo mai questo Paese. Resteremo in Siria, a servizio del Vangelo. C’eravamo ieri, ci siamo oggi e ci saremo domani”.

Fonte: SIR – Servizio Informazione Religiosa – Quotidiano.

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