Siria: la battaglia di Damasco e l’ingerenza dell’Europa « SibiaLiria

di Gianmarco Pisa

La guerra in Siria sembra essere approdata a una specie di punto di non-ritorno che costringe tutti, osservatori e militanti, a fare i conti con il dispiegarsi della situazione sul terreno e con il moltiplicarsi di iniziative rispettivamente volte ad alimentare il conflitto, ad accelerare il cambio di governo al potere o, in più rari casi, a sollecitare soluzioni politiche e negoziali in linea con il diritto e la giustizia internazionale, che, in poche parole, significa lo sforzo di giungere ad una quadra possibile tra tutela della sovranità nazionale e della integrità territoriale, rispetto del diritto alla libertà e alla auto-determinazione popolare, divieto di ingerenza in qualsiasi forma ipotizzabile. La situazione sul campo, del resto, peggiora di ora in ora: chiuso da giorni, l’aeroporto internazionale di Damasco è stato dichiarato dalle milizie armate della opposizione siriana un “obiettivo militare”, allo scopo di consolidare il proprio controllo su quella parte della autostrada che collega la capitale allo scalo che hanno già conquistato e di sferrare contro l’aeroporto un attacco militare in grande stile che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti della “battaglia di Damasco” e, in definitiva, della stessa guerra in Siria.

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