Siria: “Natale in solitudine” | Coordinamento Nazionale per la pace in Siria

Samir Nassar arcivescovo maronita di Damasco

Ora Pro Siria

Dalla Siria dell’arcivescovo maronita di Damasco, in occasione dell’inizio dell’Avvento questa settimana, scrive una messaggio che fa riflettere : “i nostri vicini non ci vogliono …”

1) LA GLOBALIZZAZIONE DELLA GUERRA:

Questo quarto anno di guerra in Siria offre al mondo una scena caotica. Alle 85 nazionalità già presenti nei combattimenti, si aggiunge una coalizione di 30 paesi che non fanno altro che espandere la violenza e la morte per la “fine” della lotta al terrorismo. Questa potente macchina da guerra ha scelto il Medio Oriente come luogo per una terza guerra mondiale? “Una guerra mai ferma una guerra”, ha detto Papa Francesco, il 7 settembre, 2013. Le popolazioni colpite sono oggetto di violenza in nome di Dio.

mgr-samir-nassar2) Al di là dello STATO ISLAMICO:

Il 10 giugno 2014 (battaglia di Mosul in Iraq) è nato un nuovo conflitto internazionale. Il sentimento religioso islamico ha attraversato i confini della guerra, dei paesi e delle persone, confondendo le battaglie e conflitti.
Lo ‘Stato Islamico’ può perdere la guerra, ma per quando riguarda la scuola di pensiero islamica che innesca la reazione di musulmani nel mondo? Come fare a spiegare questa realtà, analizzare i problemi e cercare di capire e interagire con essi? Questa è una nuova fonte di preoccupazione per le minoranze del Vicino Oriente è una sfida importante per il dialogo interreligioso, e  per la tolleranza tra i popoli e le religioni.
La politica di “nascondere la testa sotto la sabbia” non risolve nulla in materia di islamofobia.

3) EROI DELLA FEDE:

I cristiani orientali, una minoranza che vive ad un pericoloso crocevia, stanno lottando per prendere la strada della testimonianza. L’ascesa del fanatismo, l’insicurezza, scarsità e limitazioni di ogni genere, minacciano la loro presenza e riducono la loro speranza.
Nonostante questo clima di tensione, il piccolo gregge di fedeli esprime una fede incrollabile, coraggiosa e ferma. Un nuovo rapporto con Dio è affermato nella preghiera silenziosa davanti al Santissimo Sacramento. Essi hanno il rosario in mano e non lasceranno facilmente la Chiesa, essi rimangono in solidarietà con i poveri e la lunga litania dei martiri, il seme dei cristiani. Questi eroi della fede sono la forza della Chiesa e l’orizzonte della speranza.

4) NATALE IN SOLITUDINE:

Le strade che portano in Giordania, Iraq e Turchia sono chiuse a causa dei combattimenti. L’unica via di fuga che era aperta, fino allo scorso mese di ottobre, era la strada per il Libano. Il Libano, un piccolo paese saturo un milione e mezzo di profughi siriani, ha cominciato a chiudere le frontiere con la Siria e  permettere l’accesso solo ai casi di emergenza.
Così i nostri fedeli di Damasco si sentono isolati, condannati a vivere in pericolo e morire nel loro “buco” tagliato fuori dalla loro parenti e amici che già vivono in Libano. A questa solitudine si aggiunge l’angoscia, l’amara esperienza di un freddo inverno, la triste senzazione di abbandono. Un Natale solitario attraversa la Siria. I nostri vicini non ci vogliono. Così diamo il benvenuto a tutti i profughi nel vicino Oriente. I nostri fedeli trascorrono la loro festa di Natale al freddo del loro “presepe domestico” affidandosi al calore della loro fede sotto lo sguardo tenero della Sacra famiglia.

Natale 2014 + Samir Nassar arcivescovo maronita di Damasco

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