Siria: nuovo massacro di cristiani a Homs – Vatican Insider

La strage continua mentre la Santa Sede chiede di fermare il conflitto e porre fine alle sofferente di un popolo vittima di indicibili sofferenze.

Raffaele Guerra

Lo scorso lunedì un commando affiliato all’Esercito Siriano Libero, la maggiore forza armata della resistenza siriana contro Assad, ha massacrato l’intera popolazione di al-Duvair, un villaggio cristiano alla periferia di Homs, poco distante dal confine con il Libano. A dare la notizia è stata l’agenzia di stampa siriana Ahlul Bayt, che ha sottolineato come l’eccidio non abbia risparmiato donne e bambini, sino all’intervento dell’esercito siriano.

Secondo le poche notizie arrivate alla stampa, il massacro di al-Duvair è avvenuto all’indomani della fine di un intenso combattimento tenuto nella città di al-Qusseir nel fine settimana. Durante la battaglia, l’esercito siriano di Bashar Al-Assad aveva inflitto pesanti perdite ai commando ribelli.

Le forze governative avevano lanciato un’offensiva contro la città nello scorso aprile, nel tentativo di colpire le principali linee di approvvigionamento degli insorti. Stando alle fonti giornalistiche, proprio due settimane fa l’esercito siriano aveva conquistato il centro della città.

Sebbene le fonti che descrivono il massacro di lunedì siano vicine al presidente siriano Bashar Al-Assad, alcuni hanno ipotizzato che l’operazione contro il villaggio cristiano sia stata condotta da parte dei gruppi affiliati all’organizzazione terroristica internazionale al-Quaeda. Jabhat al-Nusra, il braccio quaedista che ha combattuto gli eserciti occidentali in Iraq, è infatti sicuramente presente nella guerriglia siriana contro Assad e, secondo alcune fonti, controllerebbe l’intero fronte della resistenza islamica al regime del presidente siriano. Proprio lo scorso mese, Abou Mohamed al-Joulani, capo di Jabhat al-Nusra ha giurato pubblicamente lealtà ad Ayman al-Zawahiri, successore di Osama Bin Laden alla guida di al-Quaeda.

Intanto, la condizione dei cristiani in Siria si fa sempre più difficile e la persecuzione dilaga senza nessuno che riesca ad arginarla. Ha colpito molto l’intervista anonima rilasciata da uno ieromonaco del patriarcato ortodosso di Antiochia, vicino al metropolita Paolo di Aleppo ancora nelle mani dei ribelli. A pubblicare l’intervista è stato il diacono Giorgij Maximov del Patriarcato di Mosca, pubblicista sul sito pravoslavie.ru.

Parlando dei jihadisti, lo ieromonaco siriano ha dichiarato che “torturano e uccidono preti ortodossi; cavano loro gli occhi, spezzano le ossa e asportano gli organi, come hanno fatto con il padre Thaddei Al-Haddad. Rapiscono preti, vescovi, donne cristiane, giovani e nessuno sa dove questa gente si trovi e cosa stia loro accadendo. […] Pochi giorni fa un intero bus di donne e bambini è stato rapito ed è scomparso nel nulla”. L’intervista è piuttosto tesa e arriva a denunciare la condizione di vaste aree della Siria: “Ci sono intere aree abitate che sono state completamente conquistate dagli insorti. Sono governate da nuovi emiri e quei cristiani che non sono riusciti a lasciare quei posti sono costretti alla  payjizya, una tassa speciale che permette loro di rimanere cristiani, e le donne cristiane sono obbligate a coprire il volto come quelle musulmane”.

Più che l’immobilismo occidentale preoccupa l’appoggio che Stati Uniti e altri paesi stanno dando all’Esercito Libero Siriano, lo stesso che ha perpetrato il massacro di al-Duvair. Gli USA hanno chiaramente dichiarato che sono al corrente della presenza di jihadisti nell’organizzazione armata, aggiungendo che comunque essi ne costituiscono solo una parte. Nel frattempo, molti capi dell’Esercito Libero Siriano hanno fatto sapere di avere in programma delle piattaforme politiche basate sulla sharia e una brigata nata di recente è stata intitolata proprio a Osama Bin Laden.

Questi fatti non sembrano però preoccupare gli Stati Uniti; tanto che Robert Menendez, senatore democratico, e Bob Corker, repubblicano, hanno abbozzato una proposta che, qualora passasse, permetterebbe la vendita diretta di armi ai ribelli siriani. Proprio lunedì scorso, lo stesso John McCain, già candidato repubblicano alla Casa Bianca, ha effettuato una visita in Siria, dove ha incontrato il generale Salem Idris, capo del Consiglio Militare Supremo dell’Esercito Siriano Libero. In quell’occasione McCain ha espresso il suo favore affinché i ribelli vengano forniti di armi e sostenuti da un intervento militare statunitense.

Fonte: Siria: nuovo massacro di cristiani a Homs – Vatican Insider.

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