Siria: risveglio nella Chiesa nel mezzo della guerra

Mentre peggiora di giorno in giorno la situazione nel paese, un numero crescente di siriani sta trovando Dio ed entra a far parte della chiesa: “E’ il risveglio per il quale stavamo pregando e digiunando da anni”, ci confida un pastore locale

Mentre peggiora di giorno in giorno la situazione nel nostro paese, un numero crescente di siriani sta trovando Dio ed entra a far parte della chiesa: “E’ il risveglio per il quale stavamo pregando e digiunando da anni”. In ogni abito del pastore Ouseph di Damasco c’è un foro: è il risultato di un proiettile che ha attraversato casa sua mentre la famiglia era fuori.  Dall’inizio della guerra civile in Siria, vivere nel paese è diventato sempre più difficile. I cristiani affrontano ulteriori difficoltà rispetto agli altri, poiché sono il bersaglio di minacce specifiche di sequestro e violenza. Nonostante la Siria abbia nella sua storia il cristianesimo, una parte dei musulmani siriani stanno dicendo ai cristiani siriani di “tornarsene nel loro paese”: secondo il loro modo di vedere i cristiani appartengono all’occidente. Dal dicembre 2012 più di 10.000 famiglie cristiane hanno lasciato le loro case. I quartieri sono stati ben presto occupati dai salafiti che dominano nella città di Homs e in parte di Aleppo con le regole estreme della Sharia: “Coloro che vivono lì sono in pericolo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7”.

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