Siria, testimone: «Ribelli sanguinari come il regime» | Tempi.it

ottobre 29, 2012 Redazione

«I ribelli sono presentati come il popolo siriano ma non è così. Bisogna tornare a dare voce alla maggioranza silenziosa del popolo siriano». Intervista a madre Mariam-Agnès de la Croix, superiora del monastero di Qara, Siria.

Riportiamo ampi stralci dell’intervista che madre Mariam-Agnès de la Croix, superiora del monastero di Qara, Siria, ha rilasciato a Ora pro Siria. Coordinatrice del gruppo di supporto del movimento Mussalaha (in arabo «riconciliazione»), movimento popolare interconfessionale e multietnico, ha partecipato il 20 ottobre a Roma a un incontro sulla crisi siriana, promosso da Aiuto alla Chiesa che Soffre, insieme al patriarca Gregorios III Laham.

Quali sono le motivazioni che hanno spinto Lei, una religiosa, ad impegnarsi in questa campagna di informazione sulla Siria?
Ho notato che semplicemente il raccontare i fatti così come li viviamo ha suscitato inquietudine e ha causato reazioni da parte di alcuni per i quali la promozione di posizioni ideologiche passa prima della realtà sul terreno, o di altri per i quali la realtà è a tal punto quella presentata dai media che qualsiasi altra narrazione, anche quella dei testimoni oculari, appare a loro come una menzogna o una cospirazione contro la democrazia. Sapete bene che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Un’ideologia è intrinsecamente perversa quando dimentica la realtà per creare una realtà alternativa plasmata a misura dei propri interessi. Aggirare la realtà con la creazione di una realtà alternativa si chiama “manipolazione delle masse”. Chi ne viene interessato subisce una “alienazione”. Ho sperimentato il dolore di tali situazioni e, naturalmente, sono stata sempre più spinta dalla mia coscienza e dal mio impegno religioso a dare la mia testimonianza pacatamente, sapendo che è, in ultima analisi, per difendere gli innocenti e i piccoli, quelli di cui nessuno parla e che non interessano a nessuno, perché non fanno parte del mercato politico. Sì, ho accettato di dare la mia testimonianza e continuerò a farlo avendo cura di non esprimere giudizi affrettati. Continuo a credere nella buona volontà della comunità internazionale e spero che con una testimonianza credibile i cuori si volgano in favore del Vero e del Bene, e ricevano la forza di lavorare per la giustizia, anche a costo di una perdita di alcuni interessi momentanei. È un’utopia credere che sia lecito che gli    interessi delle grandi potenze siano pagati con il sangue degli innocenti. Credo che questa epoca sia finita. Siamo nell’era della globalizzazione e digitale. L’opinione pubblica non si lascia ingannare e non può essere rinchiusa nella propaganda di massa.

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