Siria, Usa: sì ad armi i ribelli. Profanate chiese a Qusayr | Tempi.it

giugno 11, 2013 – Leone Grotti

Gli Stati Uniti temono il potere riconquistato da Assad. La Bbc mostra il monastero ortodosso di S. Elia, a Qusayr, profanato dai ribelli.

 

 

siria-qusayr-assad-ribelli1Dopo la presa della città di Qusayr da parte dell’esercito governativo di Assad, aiutato dall’organizzazione terroristica libanese Hezbollah, e l’annuncio che la prossima tappa della guerra civile sarà Aleppo, gli Stati Uniti hanno annunciato ieri che ritengono di dover aiutare i ribelli a mantenere le posizioni sul terreno. Si fa sempre più probabile, quindi, l’invio di armi da parte degli Usa all’Esercito libero siriano.

siria-qusayr-assad-ribelli2DENTRO QUSAYR. Intanto la giornalista della Bbc Lyse Doucet, la prima ad essere entrata a Qusayr dopo la presa della città da parte delle forze lealista, ha mostrato la distruzione causata dalla guerra. Nella città di 30 mila abitanti, di cui 3 mila cristiani, ora ne restano solo 500. La giornalista ha anche mostrato con sgomento la chiesa ortodossa di S. Elia, distrutta e dissacrata dai ribelli, a detta di alcuni testimoni, durante il loro anno di permanenza.

siria-qusayr-assad-ribelli3MONASTERO DISTRUTTO. Nelle immagini, la Bbc mostra il monastero ortodosso crivellato di colpi, il terreno è ricoperto da oggetti di culto distrutti, anche l’altare è stato profanato, così come la maggior parte delle icone. Nelle fila dei ribelli ci sono anche molti terroristi islamici legati ad al-Qaeda, che spaventano i cristiani del Medio Oriente e fanno dubitare lo stesso Occidente dell’opportunità di inviare armi ai ribelli. Dei cristiani che vivevano a Qusayr, secondo padre Simon Faddoul, presidente della Caritas Libano, non si sa niente: «La maggior parte di loro dev’essere fuggita – dichiara ad AsiaNews – ma pochi sono arrivati in Libano. Molti devono aver cercato rifugio in altre città».

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