SIRIA – VATICANO Commissione Onu: Centinaia di jihadisti in territorio siriano – Asia News

Gruppi legati ad Al Qaeda ricevono armi da Arabia saudita e Qatar e rischiano di “radicalizzare” il conflitto. Per l’Onu la loro presenza è “pericolosa” perché “non combattono per la democrazia e la libertà, ma per una loro agenda”. I tentativi di Brahimi per una tregua durante la festa di Eid al-Adha. A Damasco si attende la delegazione vaticana, voluta dal papa per esprimere la vicinanza della Chiesa ai cristiani siriani e alla popolazione. L’unica via è “una soluzione politica”.

Ginevra (AsiaNews) – In Siria vi sono centinaia di “islamisti radicali o jihadisti”, molto pericolosi, che combattono contro Assad per i loro progetti e non in funzione della democrazia nel Paese. Lo afferma Paulo Sergio Pinheiro, a capo di una Commissione Onu per la verifica sugli abusi dei diritti umani in Siria. Nel primo rapporto dopo un mese di verifiche, egli afferma che vi è “una crescita drammatica di tensioni confessionali” causati da combattenti stranieri. Essi – sottolinea Pinheiro – non sono un grande esercito, ma “non combattono per la democrazia e la libertà, ma per una loro agenda”.

Da tempo diverse fonti mettevano in guardia la comunità internazionale sulla presenza in Siria di centinaia di combattenti islamici vicini ad al Qaeda, provenienti da diverse parti del mondo islamico: Iraq, Libia, Egitto, Afghanistan, Cecenia, Ucraina, Mali e Somalia.

Anche il governo di Damasco ha spesso accusato “gruppi terroristi” presenti fra le file del Free Syrian Army, responsabili di molti attentati sanguinari. Secondo il governo ve ne sono almeno migliaia.

Pinheiro ha fatto notare che la presenza di jihadisti “può contribuire alla radicalizzazione… e questa presenza è particolarmente pericolosa” nel conflitto.

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