“Sposala e muori per lei” (Costanza Miriano)

marzo 11, 2013 Giovanni Fighera

mirianosposalapiattoGià il titolo merita attenzione. Che in un’epoca come la nostra dove nessuna responsabilità è dovuta, nessuna fatica può essere patita, nessun dovere può diventare gioia e piacere, nessun rapporto può essere considerato duraturo senza essere sentito come un’indebita coercizione, qualcuno possa affermare che ci si possa sposare per sempre e addirittura morire per il proprio consorte appare una testimonianza e una provocazione da approfondire con riguardo e grande attenzione.

Oggi che la maggior parte delle persone, magari senza esserne pienamente consapevoli, danno la vita per il lavoro e per la carriera o per un’idea o un’ideologia, sembra anacronistico pensare che si possa dare la vita per una persona. Si è persa la carnalità della vita, quella carnalità in cui si esprime la genialità del cristianesimo. «Nessuno ha un amore più grande di chi dà la  vita per un proprio amico».

Oggi la stessa convivenza prematrimoniale o il matrimonio, anche quando sono affrontati, sono considerati l’occasione per verificare la compatibilità di carattere. Proprio questo è il presupposto per cui i matrimoni si sfascino dopo poco tempo. Infatti, come scrive Chesterton, «se si può divorziare per incompatibilità di carattere mi chiedo come mai non abbiano tutti divorziato. Ho conosciuto molti matrimoni felici, ma mai nessuno compatibile. Tutto il senso del matrimonio sta nel lottare e nell’andare oltre l’istante in cui l’incompatibilità diventa evidente. Perché un uomo e una donna, come tali, sono incompatibili».

Allo stesso modo, se si può divorziare perché si è scoperta che l’altro non è la persona giusta, allora tutti dovrebbero divorziare. Ci ricorda, infatti, Costanza Miriano che «la persona giusta semplicemente non esiste, ci vogliamo credere perché ci piace l’illusione della bacchetta magica, della soluzione immediata e gratuita, che non costi fatica […]. C’è una persona, certo, con la quale le cose possono andare, ma poi c’è sempre una decisione libera e una scelta di volontà. Dio non è mica un sadico che sta alla finestra a vedere se per caso ci azzecchiamo. E tu ti potrai anche sbagliare, ma Dio no, e una volta che ha benedetto questa unione, lui saprà che farne».

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