Sri Lanka: no a vasectomia e legamento delle tube, ma solo per i buddisti

Un’organizzazione di monaci crede che la popolazione buddista sia “a rischio” per colpa di programmi di pianificazione familiare promossi dal governo. Nessun accenno alle minoranze del Paese. I buddisti rappresentano il 70% della popolazione dello Stato.

Colombo (AsiaNews) – La Bodubalasena, un’organizzazione di monaci buddisti, chiede al governo dello Sri Lanka di abolire vasectomia e legamento delle tube “per far aumentare la popolazione buddista”. Secondo l’associazione infatti, nel Paese le leggi non proteggono, né salvaguardano, i diritti e l’identità di chi è buddista, promuovendo invece campagne di pianificazione familiare in cambio di soldi. Eppure, lo Sri Lanka conta una popolazione totale di oltre 20,2 milioni di persone, di cui il 70% sono buddisti.

La Bodubalasena chiede di vietare la sterilizzazione maschile e femminile nel corso della prima conferenza nazionale del gruppo, tenutasi il 28 luglio scorso al Bandaranayake Memorial International Conference Hall (Bmich). Oltre a questa tematica, l’associazione ha affrontato altre questioni, per lo più legate a proposte nel campo dell’educazione. Tuttavia, le questioni riguardano la sola comunità buddista, laica e religiosa.

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