Sudan, un’occasione da non perdere: eppure ce ne disinteressiamo

In tempi di spread, olimpiadi e Siria, l’opinione pubblica mondiale è dolosamente distolta da quanto sta accadendo, da quasi due mesi, in Sudan. È singolare che persino i media non politicamente od islamicamente corretti abbiano trascurato di informarci sulla primavera (stavolta il termine è più che appropriato) che sta vivendo uno degli stati africani più vasti, ricchi ed oppressi.

La notizia ha dell’incredibile: per la prima volta il popolo di uno stato retto da un ottuso regime teocratico si sta ribellando ed avanza pretese, non solo economiche ma soprattutto politiche, reclamando uno stato laico basato sui Diritti dell’Uomo.

La fonte delle informazioni è più che autorevole, si tratta del sito della benemerita organizzazione internazionale Memri (Middle East Media Research Institute). Per chi volesse approfondire, il link è http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/6552.htm.

Purtroppo l’articolo non è stato ancora tradotto in italiano.

Apprendiamo che la sollevazione (uprising) sudanese è entrata nella sesta (oramai settima) settimana, e che ha ricevuto un notevole supporto sia dai ceti intellettuali che da quelli popolari. A detta dell’estensore dell’articolo, la rivolta sarebbe appoggiata (endorsed) da partiti politici, gruppi militanti e diversi gruppi etnici interni ed esterni allo stato sudanese.

Lo scorso 7 luglio otto partiti di opposizione hanno siglato il “Democratic Alternative Charter”, con il quale si richiedono vere riforme democratiche e civili attraverso una lotta non violenta.

Il 16 luglio la Democratic Lawyers Alliance ha dato vita ad una manifestazione di notevole successo a Khartoum.

Due giorni più tardi è nata una nuova coalizione, chiamata “Civil and Youth Movement Front for Change” la cui carta, dal titolo “Charter for the Reestablishment of the Sudanese State”, è stata sottoscritta da 15 organizzazioni della società civile. Tale documento conferma la lotta non violenta per la creazione di uno stato laico e democratico che garantisca le uguaglianze per tutti sulla base della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Cliccare sul link per leggere il resto dell’articolo →Sudan, un’occasione da non perdere: eppure ce ne disinteressiamo « Io amo l`Italia • Magdi Cristiano Allam.

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