Tagle: fede e dialogo interreligioso in Estremo Oriente – Vatican Insider

I nuovi porporati. Il vescovo di Manila, vice presidente della commissione sinodale

Giorgio Bernardelli

Essendo nato nel 1957 sarà il volto giovane del collegio cardinalizio (insieme all’altro neo-cardinale indiano Baselios Cleemis Thottunkal che è addirittura del 1959). Ma per Luis Antonio Tagle – l’arcivescovo di Manila che i filippini chiamano amichevolmente «Chito» – non è una grande novità: sono praticamente quindici anni che gioca in questo ruolo. Sorprendendo, però, costantemente tutti per l’autorevolezza con cui parla.
Il presule filippino inserito da Benedetto XVI tra i sei nuovi cardinali che riceveranno la porpora il 24 novembre è oggi senza ombra di dubbio la figura emergente dell’intero episcopato asiatico. Ed è un uomo che Benedetto XVI ha mostrato a più riprese di stimare molto: dopo averlo avuto al suo fianco nella Commissione teologica internazionale, l’ha chiamato a soli 54 anni sulla delicatissima cattedra di Manila, la più in vista nell’unico grande Paese cattolico dell’Asia. E anche nel Sinodo in corso lo ha nominato accanto al cardinale Giuseppe Betori come vice-presidente della commissione che sta lavorando alla stesura del messaggio al popolo di Dio che verrà diffuso a conclusione dei lavori. Per questo appare abbastanza superficiale la lettura di chi – un po’ sbrigativamente – lo ha etichettato come l’«uomo della Scuola di Bologna» nel collegio cardinalizio, per via della sua collaborazione agli studi sul Concilio Vaticano II portati avanti dalla Fondazione Giovanni XXIII che fu di Giuseppe Alberigo.

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