TAIWAN Studenti cattolici dell’Asia orientale: troppo uso di internet

Molti giovani spendono fino a 15 ore al giorno al computer, perdendo i riferimenti con la realtà. L’uso sproporzionato di cellulari isola le persone anche in famiglia. Ma internet ha anche salvato molte vite durante lo tsunami in Giappone.

di Xin Yage

Taichung (AsiaNews) – L’associazione degli universitari cattolici cinesi (tian zhu jiao da zhuan tong xue hui) è in raduno dal 10 al 15 agosto a Taichung, alla Providence University, sulla costa occidentale di Taiwan, per approfondire il tema “Tu sei scritto nel mio amore” (Ni bei xie zai wo de ai li).

Ogni anno l’associazione organizza un evento per discutere temi di rilevanza sociale, collegati con il cammino di fede proprio di ogni comunità cristiana sull’isola. Questa volta, la parte centrale della cinque giorni di incontro è stata condotta sull’onda dalla discussione svoltasi durante l’incontro del Movimento internazionale degli studenti cattolici dell’Asia orientale (IMCS)(東亞文化交流座談會),  a cui l’associazione appartiene.

Alcune settimane fa, dal 23 al 29 luglio, l’IMCS ha visto coinvolti a Taipei più di trenta studenti di Taiwan, Hong Kong, Macao, Giappone e Corea. Il movimento si è impegnato quest’anno in una particolare campagna di sensibilizzazione sul tema della dipendenza da internet (“Wang lu cheng yin”). Come discepoli di Cristo, se l’uso dell’internet occupa un tempo sproporzionato nell’arco della giornata, non permette di vivere con spirito autenticamente cristiano gli impegni quotidiani.

Gli studenti hanno sottolineato l’importanza di condividere tempo con la famiglia, invece di sedersi continuamente di fronte al computer o di usare continuamente il telefono cellulare come “un clan dalle teste abbassate” (Di tou zu, 低頭族) isolato dal mondo.

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