Tamburrini: «I governi stranieri tutelino le minoranze» | Mondo | www.avvenire.it

«Un’iniziativa di sicuro molto positiva, ma, forse, se l’accento fosse stato messo più sulla libertà religiosa e non sulla tolleranza, si sarebbe centrato meglio il problema». Attilio Tamburrini, membro dell’Osservatorio della libertà religiosa (organismo promosso dal ministero degli Esteri e da Roma capitale) e coordinatore del Rapporto annuale sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che soffre (che sarà pubblicato nelle prossime settimane), commenta così l’evento intitolato «Società civile ed educazione ai diritti umani come strumento per promuovere la tolleranza religiosa», tenutosi ieri a New York a margine dei lavori della 67ma Assemblea generale delle Nazioni unite.

Dalla sua posizione di osservatore privilegiato, che cosa sta facendo lo Stato italiano per promuovere libertà religiosa e dialogo interconfessionale?
Proprio di recente sono state siglate tre intese importanti che vanno in tale direzione: con la comunità mormona, con quella cristiana ortodossa e con la chiesa apostolica, lo Stato italiano ha firmato accordi di reciproco riconoscimento che potrebbero essere presi come modello per il futuro. In questo modo lo Stato italiano rispetta il diritto inalienabile alla libertà religiosa, ma chiede anche il rispetto della legge. Ci sono voluti quindici anni, ma d’ora in poi mi aspetto iter più spediti.

E con la comunità musulmana?
È più difficile raggiungere intese complessive, perché manca una struttura unica che possa trattare a nome di tutti i musulmani italiani. È questo il nodo da risolvere.

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