Per mons. Marcuzzo, vicario patriarcale per Israele, i cattolici di Terra Santa desiderano un Papa che sia testimone di pace. Cristiani, musulmani, ebrei e drusi pregano per Benedetto XVI e lo ringraziano per il suo pontificato. In tutte le parrocchie organizzate veglie, messe, pellegrinaggi per commemorare uno dei momenti più importanti della Chiesa cattolica.
Nazareth (AsiaNews) – “I cristiani della Terra Santa desiderano un papa che sia testimone di pace, aperto al dialogo con le altre fedi e i non credenti”. È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale per Israele del Patriarcato latino di Gerusalemme. Secondo il prelato per i cristiani residenti in Israele e nei Territori palestinesi la pace non è solo l’assenza di guerra, ma la speranza di poter testimoniare Cristo nella propria terra. “Un clima di rinnovata fede e vitalità sta caratterizzando questi giorni particolari – racconta mons. Marcuzzo – in questi giorni cristiani, ebrei, musulmani, drusi e greco-ortodossi hanno organizzato momenti di preghiera e iniziative per commemorare Benedetto XVI e attendono ora l’elezione del nuovo successore di Pietro”.
Fra il 25 e il 28 febbraio, giorno dell’inizio della sede vacante, tutte le parrocchie del Patriarcato di Gerusalemme hanno organizzato diverse iniziative di preghiera, vespri processioni, adorazioni. Alcune comunità hanno invitato i musulmani a esprimere la loro opinione sul pontificato di Benedetto. Molti hanno citato l’episodio del discorso di Ratisbona, dove le parole del Papa sono state fraintese, ma in seguito comprese e meditate durante la sua visita in Israele, Giordania e Palestina.
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