Terzi: “Sulla Nigeria c’è da vincere una battaglia di civiltà”

Il ministro degli esteri: urgente azione diplomatica e di formazione del personale di polizia

Nigeria. L'attentato in una chiesa a Jos nel febbraio scorso

Redazione

Una forte azione diplomatica nell’ambito delle Nazioni Unite e dell’Ue. Un’azione sul campo, focalizzata sulla Nigeria, di sostegno al dialogo e di formazione del personale amministrativo e di polizia. Sono questi gli strumenti su cui punta l’Italia per sconfiggere l’ondata di fanatismo contro le comunità cristiane in Nigeria e nel mondo. «Vogliamo vincere questa battaglia di civiltà», ha assicurato il ministro degli Esteri Giulio Terzi intervenendo alla conferenza organizzata oggi dall’Osservatorio della Libertà Religiosa, organo istituito dal ministero degli Affari Esteri e da Roma Capitale.

Nel corso del convegno, dal titolo ’Fermare la strage dei cristiani in Nigeria. Le iniziative dell’Italia”, Terzi ha evidenziato come gli attentati contro i cristiani in Nigeria «non siano solo attacchi fini a sè stessi, ma rispondono spesso a delle strategie, mirate a generare conflitti, fare innalzare la tensione, provocare le minoranze, spaccare i Paesi, creare delle aree di ingovernabilità sul piano regionale». La questione, ha ribadito Terzi, «è drammatica e urgente» e va ben oltre i confini della Nigeria. Dove – ha ricordato – nel 2012 «800» persone, delle quali «più di 150 cristiani» sono rimaste uccise negli attentati del gruppo estremista Boko Haram.

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