Testimonianza / Marocco Io, musulmana e lo “spirito di Tibhirine” – MissiOnLine.org

Amal, una ragazza marocchina che vive in Italia, è tornata in Marocco per incontrare il monaco sopravvissuto nel monastero di Midelt. Il suo racconto sul blog di Accattoli

Amal – ragazza marocchina che vive in Liguria, a Sestri Levante, dove fa la mediatrice culturale in ospedale – sul blog di Luigi Accattoli, racconta – su richiesta del giornalista – una visita a Midelt, in Marocco, al monaco trappista francese Jean-Pierre. Costuti è l’ultimo ancora vivente dei due monaci di Thibérine (Algeria) sopravvissuti alla strage del 1996.

La visita è avvenuta a fine agosto 2012, organizzata da lei, musulmana, per accompagnare a quell’incontro i suoi amici cristiani della parrocchia ligure che frequenta al fine – dice lei – di «conoscere la fede cristiana (è laureata in Teologia islamica) e di far conoscere la fede musulmana».

Ecco il suo racconto.

Midelt è un villaggio bello ma molto semplice, si trova in mezzo alle montagne dell’Atlas. I suoi abitanti sono berberi, molto lontani dalle comodità che può dare una città. Dopo aver visto il film “Uomini di dio”, che racconta la storia dei 7 monaci trappisti uccisi in Algeria nel 1996, ho tanto desiderato conoscere la vita dei monaci in una terra musulmana, specialmente nella mia terra dove sono nata e cresciuta, il Marocco.

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