Tra matrimoni “gay” ed elezioni. Può il papa fidarsi di Andrea Riccardi?

Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio si agita al centro della scena politica italiana, con l’apparente benedizione di Benedetto XVI. Ma la recita ha i suoi retroscena scomodi. Eccoli svelati.

di Sandro Magister

ROMA, 10 gennaio 2013 – Ogni volta che Benedetto XVI parla contro i matrimoni tra omosessuali, puntualmente viene subissato di critiche. Ma l’ultima volta che l’ha fatto, nell’annuale discorso prenatalizio alla curia, non è stato così. Tutti zitti.

A fare da scudo al papa c’era il gran rabbino di Francia Gilles Bernheim, da lui citato a sostegno delle proprie tesi. E tra gli opinionisti avversi nessuno s’è sentito in animo di prendere a bersaglio anche un luminare dell’ebraismo europeo, oltre al capo della Chiesa cattolica.

In effetti, il caso francese sta facendo scuola al di là dei suoi confini, nella battaglia pro e contro quelli che la Chiesa definisce “principi non negoziabili” e di cui è un cardine il matrimonio tra uomo e donna.

Contro la volontà della presidenza Hollande di dare valore di legge ai matrimoni tra omosessuali hanno reagito vivacemente non solo la Chiesa cattolica, guidata dall’arcivescovo di Parigi, ma anche autorevoli esponenti delle altre religioni e del mondo laico, tra cui la filosofa femminista Sylviane Agacinski, moglie dell’ex premier socialista (e protestante) Lionel Jospin, e, appunto, il gran rabbino Bernheim, con un documento di 25 pagine nel quale rovescia ad uno ad uno gli argomenti a sostegno dei matrimoni omosessuali e delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso.

Nel citare il manifesto di Bernheim, Benedetto XVI l’ha definito “accuratamente documentato e profondamente toccante”. E con ciò l’ha estratto dal suo contesto francese e l’ha offerto all’attenzione di tutto il mondo.

In Italia, l’invito del papa è stato accolto prontamente dall’intellettuale non credente Ernesto Galli della Loggia, che sul “Corriere della Sera” del 30 dicembre non solo ha riproposto con dovizia di citazioni gli argomenti del gran rabbino mostrandone la consonanza con Benedetto XVI, ma ha scritto di condividerli in pieno e di auspicare che finalmente se ne discuta senza più sottostare all’imperante conformismo a favore dei matrimoni gay.

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