Turchia, 13 mesi di carcere per lo scrittore “blasfemo” – Vatican Insider

Mauro Pianta

Tredici mesi di carcere con l’accusa di essere «blasfemo». È la condanna resa nota oggi dal tribunale di Istanbul per lo scrittore e giornalista turco di origine armena Sevan Nisanyan “reo” di aver pubblicato sul suo blog, nel settembre scorso, un articolo ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. Nel testo, intitolato «Necessità di combattere il discorso dell’odio», Nisanyan, 57 anni, scriveva: «Prendere in giro un leader  arabo che ha proclamato di avere preso contatto con Allah centinaia di anni fa e di averne ricevuto benefici politici, finanziari e sessuali non è un discorso di odio». E aveva aggiunto: «È un test della libertà di espressione a livello più o meno da scuola materna». Oggi, dopo la sentenza del tribunale di Istanbul, cui può fare ricorso, Nisanyan ha ripubblicato sul suo blog il testo incriminato. «Condividiamo ancora l’articolo condannato a 13 mesi di carcere dalla 13ma Corte criminale di Istanbul per insulti al bla-bla religioso».

Dal canto suo la corte ha ritenuto Nisanyan colpevole di ”insultare pubblicamente i valori religiosi di una parte della popolazione”, recita la sentenza, che giunge a poche settimane da una decisione analoga presa dalla magistratura turca contro il pianista di fama mondiale Fazil Say.

Proprio il musicista Fazil Say, 43 anni, considerato in Germania il `Mozart turco´, è stato condannato a 10 mesi con la condizionale pure per blasfemia per alcuni tweet ironici sulla religione musulmana.  Uno dei “cinguettii” sul social network era ispirato al grande poeta persiano del 1100 Omar Khayyam: «Tu dici che fiumi di vino scorrono in Paradiso: per te è una osteria celeste? E che due vergini vi attendono ogni credente, vuoi dire che il Paradiso è un bordello celeste?». Le due condanne senza precedenti per blasfemia, e a distanza ravvicinata, di due intellettuali laici ostili al partito islamico Akp del premier Recep Tayyip Erdogan, al potere dal 2002, suscitano preoccupazione per la libertà di espressione nella Turchia erdoganiana candidata all’adesione all’Ue.

Say, ateo dichiarato e politicamente di sinistra, aveva denunciato il processo come una «causa politica» voluta dal partito islamico Akp del premier Recep Tayyip Erdogan, accusato dall’opposizione laica di seguire una `agenda occulta´ di reislamizzazione del paese. Adesso, a corroborare questa ipotesi, è arrivata la sentenza contro lo scrittore Nisanyan.

Fonte: Turchia, 13 mesi di carcere per lo scrittore “blasfemo” – Vatican Insider.

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