TURCHIA – Bartolomeo I: Non trasformate Santa Sofia di Trabzon in una moschea

di NAT da Polis

Il patriarca ecumenico si schiera contro la proposta del vice-presidente Bulent Arinc perché non vi è “nessuna necessità” per il culto. Bartolomeo è sostenuto anche dal capo della comunità musulmana del luogo, che fa notare le molte moschee presenti, che rimangono in gran parte vuote. Nei confronti delle minoranze, il governo turco fa “un passo avanti e uno indietro”. Crescono le voci anti-conformiste.

Trabzon (AsiaNews) – Non vi è “nessuna necessità” a trasformare l’antica chiesa di Aghia Sofia a Trabzon in una moschea; è meglio che essa rimanga un museo aperto a tutte le confessioni: Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, ha espresso con nettezza la sua opposizione all’idea sostenuta dal vicepresidente del governo turco, Bulent Arinc che vorrebbe trasformare questo monumento della cristianità in un luogo di culto esclusivo per i musulmani.

La chiesa di Aghia Sofia (Santa Sofia) è un gioiello di architettura antica e risale all’epoca degli imperatori Comneni (1204-1461). Essa testimonia la millenaria presenza  dei cristiani del Ponto sul Mar Nero, spazzati via in seguito ai vari genocidi ed epurazioni prima dagli ottomani, poi dai neo-turchi.

Ieri il patriarca ecumenico ha visitato la chiesa e ha incontrato il sindaco della città, Genc. Davanti ai giornalisti, Bartolomeo I ha spiegato: “Noi rispettiamo tutte le moschee e tutti i luoghi di preghiera, ma in questo caso – trasformare Santa Sofia in moschea – non vedo alcuna necessità per il culto”.

E ha aggiunto. “Noi siamo a favore del mantenimento della chiesa di Santa Sofia in museo. Del resto, come ha dichiarato lo stesso capo della comunità [islamica] locale, [qui] vi sono già molte moschee per soddisfare il culto dei fedeli ed esse rimangono in gran parte vuote”.

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