Il faccia a faccia, dai toni cordiali come si legge in una nota inviata ad AsiaNews, è avvenuto ieri al Fanar, la sede del patriarcato ortodosso ecumenico a Istanbul. Nel suo discorso, il primate caldeo ha sottolineato che – in generale – la sicurezza in Iraq è migliore rispetto al passato.
Vi sono “prese di distanza più forti”, ha aggiunto, rispetto ai discorsi “di odio e di violenza”. Egli ha quindi aggiunto che è fondamentale “rileggere il pensiero religioso” e presentarlo “in chiave moderna, moderata” perché “il fondamentalismo non ha futuro”.
Bartolomeo I ha manifestato il suo orgoglio per l’amicizia instaurata con papa Francesco, che ha incontrato già una decina di volte in questi anni di pontificato. Sulla questione dell’unità fra le due Chiese, il patriarca ecumenico ha sottolineato che vi sono diverse Chiese di rito orientale, e persistono elementi da appianare in particolare sull’unificazione dei tempi della Pasqua. Uno degli ostacoli, ha aggiunto, consiste nel fatto che “alcune chiese ortodosse si oppongono” e non si vogliono creare ulteriori fratture o divisioni.
Chiudendo l’incontro, il patriarca caldeo ha insistito con forza sulla “urgente necessità” di unificare almeno le celebrazioni “per le Chiese cattoliche e ortodosse in Medio oriente”, dando un rinnovato impulso “alla loro presenza unitaria nella regione”. Infine, il porporato ha espresso la speranza per l’istituzione di un comitato congiunto cattolico-ortodosso “sull’ecumenismo e le sfide che affrontano i cristiani nella regione”.
Sorgente: TURCHIA – IRAQ Card. Sako e Bartolomeo I: il destino di Iraq e cristiani