UCCISIONE NAZIR/ Cervellera: il Pakistan è avvelenato dall’odio per i cristiani e gli Usa

venerdì 4 gennaio 2013

Gli Usa segnano un colpo a proprio favore nella lotta contro il terrorismo islamico. In Waziristan, regione pakistana ai confini con l’Afghanistan considerata tra le roccaforti di Al Qaeda, il Mullah Nazir Wazir, tra i principali leader talebani, è stato freddato da un missile lanciato da un drone. Oltre a lui, sono stati uccisi altri 4 miliziani islamici. La zona, ove Nazir era indiscusso signore della guerra, è il principale canale di collegamento tra i talebani afghani e pakistani. E, proprio in Pakistan, il proliferare della presenza talebana ha provocato, negli ultimi anni, la recrudescenza delle violenze contro le religioni non islamiche. Nell’ultimo anno, secondo un rapporto elaborato dalla Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Chiesa cattolica in Pakistan, sono stati distrutti o saccheggiati tre templi indù, una moschea della setta ahmadi (considerata eretica dall’islam) e cinque chiese cristiane. Per non parlare dell’uccisione di persone impegnate a costruire luoghi di culto. Lo ricorda Asia News, al cui direttore, Bernardo Cervellera, abbiamo chiesto di aiutarci a far luce sull’accaduto.

Può descriverci, anzitutto, il contesto religioso pakistano?

Il 97% dei pakistani è di fede islamica. La maggioranza di costoro è sunnita, il resto, prevalentemente, sciita. Tra le due componenti, c’è un’accesa rivalità. Da parte sunnita, in particolare, va notato un acceso integralismo, così come da parte sciita non sono rare vendette e rappresaglie. Può capitare che moschee sciite vengano distrutte dai sunniti e viceversa.

Come mai la situazione è così tesa?

Perché dagli anni ’80 si è determinata una crescita del fondamentalismo islamico pakistano, che ha portato a violenze contro tutti i luoghi di culto. Cristiani, indù, e all’interno dello stesso islam.

 

Cliccare sul link per continuare a leggere: UCCISIONE NAZIR/ Cervellera: il Pakistan è avvelenato dall’odio per i cristiani e gli Usa.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Asia. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.