novembre 26, 2012 Leone Grotti
Onu e Ue studiano misure comuni per chiudere le “baby box”. Rispondono dalla Repubblica Ceca: «Il loro primo scopo è quello di proteggere il diritto alla vita e ai diritti umani di questi neonati. Diverse centinaia di bambini sono già stati salvati».
La clinica Mangiagalli ha trovato Mario nella moderna “ruota degli esposti” il 7 luglio scorso. La madre l’aveva lasciato nella “baby box” della clinica con due tutine e un biberon di latte. Il bambino oggi sta bene ed è stato adottato. In Europa ci sono centinaia di “baby box” che permettono alle donne che non vogliono o non possono tenere il proprio bambino di non abortire. Ora però l’Unione Europea, di comune accordo con l’Onu, sta facendo pressione sugli Stati per farle abolire.
ONU E UE ALLEATI. Il Comitato sui diritti dei bambini delle Nazioni Unite il mese scorso ha affermato che le baby box vanno abolite perché non fanno il bene dei bambini e non impediscono che vengano abbandonati dalle famiglie. Secondo Maria Herczog, membro ungherese del Comitato, «sono un cattivo messaggio per la società perché violano i diritti dei bambini e anche i diritti dei genitori ad ottenere dallo Stato un aiuto per mantenere le proprie famiglie». Continua: «Invece che combattere la povertà e risolvere i problemi sociali che stanno alla base di queste situazioni, noi diciamo alle persone gente che possono abbandonare così i loro bambini».
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