VATICANO – CINA Dopo 5 anni, ha ancora valore la Lettera del Papa ai cattolici cinesi – Asia News

di Angelo S. Lazzarotto

La linea proposta da Benedetto XVI nella sua Lettera, tracciava la pista per la riconciliazione delle comunità ufficiali e sotterranee e per un dialogo schietto e amichevole con il governo. Le nomine dei vescovi e uno spazio di libertà per la testimonianza della Chiesa nella società rimangono le esigenze essenziali di una vera libertà religiosa. L’impaccio della leadership, spesso dominata dagli elementi più radicali. L’analisi di un missionario esperto della Cina.

Milano (AsiaNews) – Sono passati cinque anni da quando Papa Benedetto XVI ha rivolto una speciale Lettera “ai vescovi, sacerdoti, persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica popolare cinese”.  Guardando oggi la Chiesa cinese locale, si può essere tentati di mettere in evidenza i molti problemi che essa sembra avere di fronte dimenticando i lati positivi della sua crescita.  Tuttavia, uno sguardo più attento ai cambiamenti intercorsi dopo la Pentecoste 2007 può aiutarci ad apprezzare meglio il valore durevole di questo documento pontificio [1].

Anche il fatto che le comunità cattoliche in Cina appaiono ormai bersaglio speciale delle strutture ufficiali  può essere letto come un segno che alcune ambiguità sono state  finalmente evidenziate, imponendo un ripensamento di fondo. Principale preoccupazione di Benedetto XVI è la Chiesa: egli ha detto  “la verità con il linguaggio dell’amore”, chiarendo che all’interno della comunità cattolica c’è bisogno di una vera conversione: “Purificazione della memoria, perdono degli erranti, oblio dei torti subiti … sono passi urgenti che devono essere fatti”.

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