VATICANO – CONCLAVE Card. Tong: uomo del dialogo con la Cina, ma con principi non negoziabili (scheda) – Asia News

Il primo elettore cinese in un Conclave guida dal 1980 l’Holy Spirit Study Centre, punto di riferimento per la Chiesa nella Cina continentale. Successore del combattivo cardinal Zen, ha sempre invitato Pechino a garantire piena libertà religiosa e diritti umani alla popolazione.

Hong Kong (AsiaNews) – Il cardinale John Tong Hon, 74 anni il prossimo luglio, è vescovo ordinario di Hong Kong e il primo cinese elettore in un Conclave. Successore del combattivo cardinal Zen alla guida della diocesi, il porporato si definisce “uomo del dialogo”. Dal 1980 guida, per volontà del cardinale John Baptist Wu Cheng-Chung , l’Holy Spirit Study Centre: un punto di riferimento che, anche attraverso la rivista “Tripod”, pubblica una ricca e attendibile documentazione sulla vita della Chiesa in Cina.

In questa lunga intervista – concessa ad AsiaNews subito dopo la nomina episcopale – il prelato tratteggia i passi per la missione nel territorio e in Cina, i rapporti con il governo di Hong Kong e Pechino e le difficoltà sulla libertà religiosa. Il vescovo si presenta come un uomo del dialogo, ma con principi “non negoziabili” e invita la Cina a garantire piena libertà religiosa e i diritti umani alla popolazione.

Che cosa può fare la Chiesa di Hong Kong per l’evangelizzazione di Hong Kong, della Cina, dell’Asia e del mondo intero?

Sappiamo che tutti i battezzati devono essere missionari ed avere lo spirito di evangelizzazione secondo gli insegnamenti dati dal Signore. Quando parlo di evangelizzazione, mi vengono in mente due immagini simbolo: quella di un deposito per raccogliere l’acqua e il lavarsi le mani. A Hong Kong abbiamo molti depositi, così necessarie per sostenere le nostre vite. La funzione di un deposito è di ricevere e dare acqua, altrimenti l’acqua all’interno perde la sua freschezza. Allo stesso modo, se vogliamo che la nostra fede sia sempre viva e rinfrescante, dobbiamo nello stesso tempo ricevere da e dare agli altri. Anche per le relazioni con la Chiesa in Cina, io penso che noi stiamo non solo dando, ma anche ricevendo: e le due comunità ottengono beneficio l’una dall’altra. L’altra immagine è simile. Quando laviamo le mani, noi non diciamo che una mano lava  e l’altra è lavata, ma piuttosto che entrambe le mani si lavano, traendo beneficio l’una dall’altra. Similmente, c’è solo un modo per essere un buon cristiano; e cioè essere un buon missionario. Essere cristiano e avere uno spirito evangelizzatore è come lavarsi le mani: non ci può essere l’una senza l’altra.

Noi domandiamo ai nostri cattolici uno sforzo sempre più grande nell’evangelizzazione. Ogni anno abbiamo un buon numero di nuovi battezzati. Alla veglia pasquale del 2008 vi erano circa 2800 neofiti, in maggioranza adulti. A quella di quest’anno abbiamo avuto 2730 nuovi battezzati. Inviamo anche missionari in altre nazioni in Asia e nel mondo: alcuni missionari laici sono in Cambogia; alcuni preti in Tanzania, Canada e altre nazioni. Anche se non abbiamo molti sacerdoti locali, nelle nostre comunità incoraggiamo sempre questo spirito missionario

Noi domandiamo ai nostri cattolici uno sforzo sempre più grande nell’evangelizzazione. Ogni anno abbiamo un buon numero di nuovi battezzati. Alla veglia pasquale del 2008 vi erano circa 2800 neofiti, in maggioranza adulti. A quella di quest’anno abbiamo avuto 2730 nuovi battezzati. Inviamo anche missionari in altre nazioni in Asia e nel mondo: alcuni missionari laici sono in Cambogia; alcuni preti in Tanzania, Canada e altre nazioni. Anche se non abbiamo molti sacerdoti locali, nelle nostre comunità incoraggiamo sempre questo spirito missionario

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