Venezia, la Curia si consegna alla piazza

di Riccardo Cascioli

Se a qualche insegnante di religione venisse in mente di dire in classe il pensiero della Chiesa sull’omosessualità, si informi prima sugli orientamenti culturali della propria Curia, per non finire come il povero professor Enrico Pavanello di Venezia che, per aver semplicemente descritto la realtà, è stato sottoposto a un linciaggio mediatico senza precedenti. E questo sarebbe ancora niente, perché è stato anche costretto dal Patriarcato di Venezia a fare un umiliante pubblico mea culpa, infilzato pure da un comunicato del Patriarcato stesso, che il quotidiano Avvenire ha pubblicato integralmente, senza commento. Una resa totale e incondizionata alla dittatura del relativismo e del politicamente corretto.

Ma ricostruiamo brevemente i fatti. Nel Liceo classico Marco Foscarini di Venezia gli studenti chiedono al loro prof di Religione – il 49enne Enrico Pavanello che le testimonianze sono concordi nel definire “conosciuto e stimato” – di affrontare insieme il tema dei matrimoni gay. Il professore accetta e diligentemente fa una ricerca, poi sintetizza alcune questioni sia per contestualizzare il tema sia per provocare gli studenti a una riflessione. Le scrive su un foglio, che fotocopia e poi distribuisce (a proposito, questo prof fa anche un po’ tenerezza: deve ormai essere l’unico in Italia che scrive documenti a mano con una normale penna). Gli studenti prendono, discutono, ma a qualcuno viene la simpatica idea di piazzare questo foglio su Facebook: la cosa non sfugge a occhi interessati e il 18 gennaio finisce sul giornale online Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata, dando il via al massacro mediatico del povero professore.

Ma cosa c’era scritto di così terribile su questo foglio? Vediamo alcune frasi:

«Cultura gender. Secondo questa ideologia, il genere non coincide più con il sesso biologico, ma con il ruolo che ognuno si sente di assumere (orientamento sessuale). Non c’è nulla di originario , di “dato” naturale, nella differenza tra uomo e donna, quindi tutto può e deve essere cambiato. C’è l’idea che la famiglia sia una mera creazione culturale, del cristianesimo».

«Chi ha deciso che un omosessuale debba per forza identificarsi con l’ideologia gay e non invece aiutato a mettersi in discussione e verificare sino in fondo la propria situazione?»

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