VIDEO – Desigual, pubblicità censurata, la ragazza vuole diventare madre – Notizie Pro Vita

Una marea di critiche ha investito la marca di abbigliamento giovane Desigual, nota soprattutto per una certa “fantasia” nel marketing. Finché gli spot erano animati da storie omosessuali o da espliciti richiami all’erotismo, tutto andava bene… se invece si incentrano sulla maternità –anche se affrontata onestamente in modo molto superficiale-, apriti cielo!

Nella pubblicità incriminata una splendida ragazza, vestita con un coloratissimo abito della ditta, si sistema dinnanzi allo specchio per poi prendere un cuscino ed infilarlo sotto l’abito, simulando di fatto il pancione. Gesto semplice, tra il giocoso ed il sognante.

A quel punto compare hashtag #tudecides: la ragazza prende una fila di preservativi e li buca con uno spillone, per poi infilarli in borsa ed uscire.

Ok, va bene. Diciamo pure che non è la storia di una Cenerentola che, dopo essersi fatta sollevare il velo bianco dal volto per il primo bacio dal proprio marito, decide assieme a lui di costituire una famiglia. Non stiamo parlando di quella che ancora oggi chiamano “la famiglia del Mulino Bianco” ma tanto è bastato a femministe e puristi del politicamente corretto per aggredire Desigual costringendo la ditta a rimodulare lo spot in modo più edulcorato.

La cosa che ha fatto infuriare le organizzazioni femministe spagnole è il gioco di parole tra lo slogan YoDecido, utilizzato per le campagne abortiste, e l’hashtag #tudecides, preludio alla scelta di diventare madre.

Per queste donne la strumentalizzazione del motto vuole minimizzarne l’importanza, affermando che il YoDecido è cosa ben più impegnata, più importante.

Due cose saltano all’occhio.

La prima. Il più grande tabù al giorno d’oggi è la maternità, soprattutto se ricercata da una donna. Immaginiamo se il medesimo messaggio fosse stato inserito per una coppia di omosessuali: a quel punto il politicamente corretto avrebbe obbligato tutti a stracciarsi le vesti dalla gioia nel sol vederlo.

La seconda. Questi gruppi di opinione hanno così potere –o, per meglio dire, gliene viene concesso così tanto- da costringere una firma di grandi dimensioni a ritirare immediatamente uno spot televisivo.

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Redazione

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