VIETNAM La polizia monopolizza il processo contro 14 cattolici attivisti. Nuovi arresti e torture – Asia News

di Joseph Dang

Il processo doveva essere aperto, ma la sala era piena quasi solo di poliziotti. Gli accusati, insieme a tre protestanti, sono accusati di “sovversione” solo per aver denunciato le malefatte dei membri del Partito. Giustizia e pace condanna il processo-farsa. Il vescovo di Vinh e decine di intellettuali sostengono l’appello per il rispetto dei diritti umani in Vietnam. Il governo sta tradendo la costituzione vietnamita e la Convenzione Onu per i diritti civili e politici. Gli avvocati difensori denunciano torture, privazioni di sonno e false testimonianze.

Hanoi (AsiaNews)  – Il processo contro i 14 attivisti cattolici accusati di sovversione contro lo Stato, si è svolto oggi nella capitale. A differenza di quanto prima annunciato dalle autorità, nella corte sono potuti entrare solo poche persone.  La sala (v. foto) è stat riempita quasi completamente da poliziotti per evitare ogni dimostrazione. Per l’accusa di sovversione, gli imputati rischiano anche la pena di morte. I giudici hanno rimandato la lettura della sentenza a domani o oltre.

Il processo doveva svolgersi domenica 6 gennaio. I responsabili del Partito hanno però temuto che essendo giorno di festa, i cattolici avrebbero potuto usare le messe per spingere persone a manifestare davanti al tribunale.

Nonostante ciò, anche oggi, fin dal primo mattino, migliaia di cattolici dalle parrocchie di Yen Dai e Nghi Loc, guidate dal parroco p. Nguyen Dinh Thuc, hanno cercato di raggiungere la sede del processo che, secondo le autorità, doveva essere libero e aperto. A un chilometro dalla sede della corte, il gruppo è stato disturbato da poliziotti e malviventi ai loro ordini. Tre fedeli sono stati picchiati in modo selvaggio e poi arrestati.

I cattolici sono stati poi obbligati a stare lontano dal tribunale, recitando rosari e esponendo cartelli con scritte del tipo: “Protestiamo contro l’arresto e la detenzione illegale di persone innocenti”; “I miei fratelli e sorelle sono innocenti”.

In effetti, i 14 cattolici, insieme a tre protestanti, sono responsabili solo di aver diffuso notizie e critiche sulla corruzione dei membri del partito e del governo e sul loro arricchirsi durante la crisi finanziaria. Il governo è sospettato di volere solo soffocare le loro denunce.

Per tentare di disinnescare critiche contro il governo, giorni fa i media statali hanno pubblicato la notizia secondo cui tutti gli arrestati, meno uno – Paul Le Son, un giornalista cattolico – hanno riconosciuto i loro crimini e hanno chiesto perdono. In realtà, gli avvocati della difesa hanno precisato ad AsiaNews che nessuno dei prigionieri si è dichiarato colpevole e hanno accusato la polizia di aver usato torture, privazione del sonno e false testimonianze per incastrare gli arrestati.

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