Vietnam: nuova legge limita la libertà religiosa

Il Vietnam ha aggiornato la propria legislazione in materia di libertà religiose con Decreto ND-92, lanciando un messaggio molto chiaro: lo Stato controllerà da vicino la diffusione della religione, in particolare del cristianesimo. Vi proponiamo un’analisi sintetica della nuova legge per capire il futuro della Chiesa vietnamita.

Dal primo gennaio 2013 il Vietnam ha aggiornato la propria legislazione in materia di libertà religiose attraverso il Decreto sulla Religione ND-92, lanciando un messaggio molto chiaro: lo Stato ha intenzione di controllare da vicino la diffusione della religione, in particolare del cristianesimo. Questo decreto di fatto completa quello emesso nel 2005 e, tramite l’analisi accurata di un nostro esperto impegnato da decenni in questo paese, vorremmo porre enfasi su 6 punti essenziali per la vita dei cristiani vietnamiti.

  1. Il Vietnam rimane profondamente sospettoso nei confronti delle persone religiose e delle loro organizzazioni, è determinato a controllarle, disinteressandosi però sia dell’opinione pubblica nazionale che delle conseguenze internazionali di questa attitudine. I leader religiosi sono unanimi: questo decreto è più invasivo di quello del 2005.
  2. La “sicurezza nazionale e la conservazione delle tradizioni culturali nazionali” sono ancora la carta più usata per motivare l’ingerenza nella vita delle istituzioni e delle persone religiose. Promuovendo le tradizioni come i culti ancestrali, la venerazione di eroi nazionali e cose simili, il Vietnam, che rimane uno stato ateo comunista, sta cercando di rendere sempre meno attrattive le religioni come il cristianesimo.
  3. I promotori del decreto ND-92 sostengono che esso sia più chiaro di quello del 2005 e in effetti sono più chiare le intenzioni di prendere il controllo delle religioni, ma pur sempre rimane una legge vaga e a tratti contraddittoria.

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