Vita e famiglia, le lobby all’attacco – Prolife News

Maschio o femmina, madre o padre, moglie o marito? «Non si è, ma si diventa». Dall’Europa all’America Latina, fino all’Asia, è in atto da parte di sempre più numerosi Paesi il superamento legislativo della natura umana verso un’identità da costruirsi liberamente. Con risultati inquietanti. Siamo al «congedo dalla natura umana», è infatti il grido d’allarme che lancia il quarto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa che l’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, ha presentato, nella sua veste di presidente dell’”Osservatorio cardinale Van Thuan”, nel capoluogo giuliano. «Il tratto principale che emerge in questo rapporto è la colonizzazione della natura umana – anticipa Crepaldi – ossia le enormi pressioni internazionali affinché i governi cambino la loro tradizionale legislazione sulla procreazione, sulla famiglia e sulla vita».

Il Rapporto esamina le legislazioni intervenute nel 2011. Parte tutto dalla vecchia Europa – sì, quella dell’ideologia coloniale –, «sempre più espressione di una cultura nichilista che intende ormai superare completamente il concetto di natura umana», come sottolinea Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio. Daniel Passaniti, direttore della Fundación Aletheia di Buenos Aires, esemplifica quest’emergenza ormai planetaria con quanto avvenuto nel 2011 in Argentina, Paese, si badi, di radicata tradizione cristiana. «Nel giro di un solo anno ha avuto una legge sulla procreazione artificiale che ha denaturalizzato la procreazione, una legge sul riconoscimento della “identità di genere” che ha denaturalizzato la famiglia e una modifica del Codice civile per permettere l’utero in affitto che ha denaturalizzato la genitorialità. In un solo anno, quindi, è stata messa da parte la nozione di natura umana ed è stata posta in un angolo l’ispirazione della fede cattolica per la costruzione della società».

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