ZENIT – Difendere il significato oggettivo del matrimonio da tendenze pseudopastorali

Il cardinale Versaldi interviene all’Università della Santa Croce, in occasione della festa di San Raimondo di Penyafort, patrono della Facoltà di Diritto Canonico
Giovanni Tridente

ROMA, Wednesday, 9 January 2013 (Zenit.org).

Difendere “il significato pieno e oggettivo del matrimonio” per contrastare “le tendenze pseudo pastorali” che non favoriscono “il bene della persona e della società”, ma piuttosto sovvertono i valori della “famiglia naturale”. Tutto ciò è quanto mai necessario per la Chiesa, soprattutto se si vuole porre un freno all’odierno “disastro” che la “cultura relativistica e soggettiva sta provocando” – in primis calo della natalità e aumento dei divorzi – e a quel “pessimismo antropologico” che nega “la realtà naturale del matrimonio” perché ritiene i “cristiani normali” incapaci di assumere l’obbligo di un impegno definitivo.

Lo ha detto il Cardinale Giuseppe Versaldi, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede e per molti anni Referendario e Votante e attualmente Giudice del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica – che fra le sue competenze ha quella della vigilanza sulla retta amministrazione della giustizia da parte di tutti i tribunali della Chiesa – intervenuto questa mattina presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce in occasione della Celebrazione accademica del Patrono San Raimondo di Penyafort.

Il Porporato ha preso spunto dalle sette Allocuzioni che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto dal 2005 al 2012 agli Uditori del Tribunale Apostolico della Rota Romana, tratteggiando una sorta di “trama logica” del magistero del Papa sul tema della Capacità di sposarsi, in cui si manifesta “non solo la sua solida e completa visione dottrinale” ma anche la preoccupazione “di correggere numerose tendenze” superficiali e parziali delle norme giuridiche, spesso sganciate “dal contesto delle altre scienze sacre” e piegate “a strumentalizzazioni pseudo-pastorali”.

L’azione pastorale della Chiesa, infatti, “non può prescindere dalla verità”, mentre “giustizia, carità e verità” devono convivere in un “circolo virtuoso”, avendo bene a mente che anche l’attività giuridica “ha come fine la salvezza delle anime”. Detto in altri termini, “la giustizia assicura la verità, che deve essere perseguita con carità che spinge all’impegno per la giustizia

Cliccare sul link per continuare a leggere: ZENIT – Difendere il significato oggettivo del matrimonio da tendenze pseudopastorali.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.