ZENIT – I principi non negoziabili: una sfida educativa (Seconda parte)

L’intervento di monsignor Enrico Dal Covolo all’inaugurazione della Scuola di Formazione Politica promossa dal Movimento PER

ROMA, Wednesday, 16 January 2013 (Zenit.org).

La prima parte è stata pubblicata martedì 15 gennaio.

1. Il Magistero di Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II ha pubblicato nel 1995 un documento poderoso, ampio e articolato, sul tema della difesa della vita, l’enciclica Evangelium Vitae. […] Vorrei limitarmi a commentarne due passaggi, che riguardano l’aborto e l’eutanasia.

1.1. L’aborto.

Il primo, a proposito dell’aborto, suona così: “La gravità morale dell’aborto procurato appare in tutta la sua verità se si riconosce che si tratta di un omicidio e, in particolare, se si considerano le circostanze specifiche che lo qualificano. Chi viene soppresso è un essere umano che si affaccia alla vita, ossia quanto di più innocente in assoluto si possa immaginare. […] È debole, inerme, al punto di essere privo anche di quella minima forma di difesa che è costituita dalla forza implorante dei gemiti e del pianto del neonato. È totalmente affidato alla protezione e alle cure di colei che lo porta in grembo” (EV, 58).

Sono sufficienti, a me sembra, queste considerazioni di ragione per far apparire del tutto detestabile l’aborto e i tentativi di giustificarlo. Alla ragione ripugna sopprimere l’esistenza di chi è innocente, debole e totalmente dipendente da un altro essere umano. Questa rivolta – questa avversione della ragione – è proprio il risvolto della non negoziabilità del diritto alla nascita del concepito. Del resto, parliamo di “principi” perché, ammessa la deroga all’eliminazione di un essere innocente, debole e totalmente affidato, come nel caso di un embrione o di un feto, si abbatte un limes antropologico, e si permette l’introduzione nella civitas di un contro-principio, che conduce a barbarie e violenze inaudite. La storia del XX secolo è assai tristemente eloquente: nazionalsocialismo, stalinismo e maoismo hanno privato i soggetti umani della loro sacralità, e, dopo averli ridotti a uno stato di fragilità indifesa, hanno perpetrato crimini esecrabili contro la loro vita. […]

Purtroppo, il legame che sussiste tra erosione del principio non negoziabile della vita nascente e le aberrazioni a cui esso conduce sono sotto gli occhi di tutti. Cito un esempio molto amaro, che ci riempie di sconcerto. In Danimarca, il governo ha oramai intrapreso da anni un progetto eugenetico, offrendo gratuitamente la possibilità di ricorrere alle diagnosi prenatali per l’identificazione e la conseguente eliminazione per mezzo dell’aborto dei nascituri “difettosi”. Un giornalista, Nikolaj Rytgaard, sul quotidiano danese “Berlingske”, ha rivelato che l’obiettivo da raggiungere, entro il 2030, è quello di fare della Danimarca il primo Paese al mondo “Down Syndrom Free”.

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