ZENIT – Il cristianesimo in Asia: coraggio, determinazione ed eroismo

Un’intervista con suor Bernarda Cadavid, della Congregazione delle Figlie di San Paolo

ROMA, martedì, 9 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Rafforzare i cristiani quando sono una piccola minoranza nel loro paese, parlare di Cristo a persone che forse non avevano mai sentito parlare di Lui. Questa è la realtà quotidiana per centinaia di missionari cattolici in Asia, un continente enorme con una grande varietà di culture e religioni.

Suor Bernarda Cadavid, Congregazione delle Figlie di San Paolo, ha avuto l’opportunità di conoscere da vicino queste realtà durante i suoi viaggi di missione in Cina. Ad intervistarla per Where God Weeps (Dove Dio Piange), un programma settimanale in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre, è stato Johannes Habsburg.

Suor Bernarda, Lei è membro della Congregazione delle Figlie di San Paolo, il cui carisma è la comunicazione e la missione: far conoscere Cristo. Durante i suoi viaggi in Asia, quale è stato il suo ruolo e il suo obiettivo?

Suor Bernarda Cadavid: Sono venuta in Asia su invito delle mie consorelle a Macao.

Che è stato il primo Paese che ha visitato…

Suor Bernarda Cadavid: È stato il primo paese che ho visitato. E l’obiettivo del mio servizio erano gli esercizi spirituali per le suore. Attraverso questa animazione spirituale, all’interno della comunità, cui si sono aggiunti, a volte, altre religiose, qualche sacerdote, e anche laici, ho potuto conoscere un po’ la realtà della Cina e di questi Paesi.

Durante questi viaggi in Cina, in questi luoghi diversi, come Macao, Taiwan e Hong Kong, Lei ha toccato la realtà della Chiesa nella Cina Continentale. Come è la situazione della Chiesa in queste terre?

Suor Bernarda Cadavid. È diversa la situazione della Chiesa nella Cina Continentale, dove la Chiesa non ha diritto di esprimersi e quella degli altri Paesi, dove può esprimersi liberamente. Stando a Macao, attraverso i missionari, attraverso il dialogo con la gente e qualche pubblicazione, ebbi l’opportunità di leggere sui martiri della Cina e ho conosciuto alcuni elementi di questa realtà. Ad esempio, la netta distinzione tra Chiesa repubblicana che viene tollerata dal regime e la Chiesa clandestina. Penso che le due Chiese siano una presenza di Dio in questo popolo che ha fame e sete di Dio. Il primo impatto che ho avuto è che tutto l’Oriente, che conosce Gesù solo in minima parte, ha fame e sete di Dio, e del Dio vivente, come dice il Salmo.

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